La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 19 aprile 2010

CASERTA DIRIGENTE SCOLASTICO CONDANNATO PERCHè ABUSAVA A SCUOLA

CASERTA


“Una brutta vicenda”. E’ stata definita così dal pubblico ministero Silvio Marco Guarriello, quella che si è consumata tra il 2005 ed il 2006 nell’istituto psicopedagogico “Alessandro Manzoni” di Caserta. Una vicenda che ha portato il collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere -presieduto dalla dottoressa Mazzaro e dai giudici a latere De Chiara e Cerreto – a condannare il dirigente scolastico Biagio De Lucia – accusato di abuso di ufficio e violenza privata - ad un anno e due mesi di reclusione, tre anni di interdizione dai pubblici uffici oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento del danno a favore delle parti civili costituite Leonardo Ancona e Rosa Pellegrino, genitori di Carolina, assistiti dagli avvocati Francesco Fabozzi e Tatiana Di Martino. I fatti risalgono al 2005 allorquando i genitori di Carolina, ragazza diciottenne con disabilità del 100%, iscrivono la loro figlia presso il liceo psicopedagogico Manzoni di Caserta scontrandosi, però, con l’atteggiamento del dirigente scolastico che non favoriva ed anzi ostacolava l’inserimento e l’accoglimento dell’alunna. In pratica il dirigente scolastico iscrivendo Carolina direttamente ad una quinta classe consentendo la frequenza per tre giorni alla settimana e solo ed esclusivamente in palestra, “intenzionalmente le arrecava un danno ingiusto consistito nel non consentirle una integrazione scolastica al pari di tutti gli altri alunni”. Peraltro, in almeno una circostanza, “impediva a Carolina, con violenza consistita nello spintonare lei ed il padre, di accedere presso la propria classe e di frequentare regolarmente le lezioni”. Accuse formulate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere a seguito di querela sporta dai genitori ed inoltrata dall’avvocato Francesco Fabozzi e sostenute dalla dottoressa Maria Grazia Guarino ed Alessandra Monda rispettivamente responsabile dell’area del sostegno del provveditorato di Caserta; ed ispettrice del Ministero della Istruzione, incaricata di verificare quanto stesse avvenendo al Manzoni. Accuse contenute in due dossier e confermati nelle udienze dibattimentali. Accuse in tal modo fondate da portare la ispettrice ministeriale Alessandra Monda a “suggerire al dirigente regionale di considerare la questione della conferma dell’incarico dirigenziale o comunque di considerare anche l’eventualità dello spostamento in altra sede” del preside Biagio De Lucia. L’avvocato Francesco Fabozzi ha sostenuto la intenzionalità del comportamento al limite del persecutorio dell’imputato; tesi della parte civile che ha trovato riscontro nel dispositivo di condanna. “Anche se la condanna sarà oggetto di appello – afferma l’avv. Francesco Fabozzi – è volontà della famiglia Ancona devolvere il risarcimento ad associazioni umanitarie ma anche notificare la sentenza al Ministero degli Esteri in quanto, nonostante questa vicenda, il professor Biagio De Lucia è consulente in materia di istruzione, cultura e politiche sociali così come egli stesso ha ammesso all’udienza del 30 marzo di quest’anno allorquando si è proceduto all’esame dell’imputato. Per la famiglia, infatti, è assurdo che dopo quanto registratosi ai danni della figlia, l’istituzione scolastica e comunque una istituzione ministeriale consenta al professor De Lucia di svolgere un incarico così prestigioso. Per la famiglia finalmente questa vicenda si è chiusa per una prima parte nella consapevolezza che ben più dura sarà per De Lucia la giustizia divina. Carolina e la sua famiglia non meritavano di vivere questa squallida, triste vicenda”.