La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 10 marzo 2010

CLAN CASALESI. AVEVANO MINACCIATO UN PARENTE DI UN PENTITO . ARRESTATI DAI CARABINIERI SU SEGNALAZIONE DELLA DDA


Nella mattinata di oggi 10 marzo 2010, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Casal di Principe (CE) hanno dato esecuzione al Decreto di Fermo del P.M. nr. 22138/05, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di CANGIANO Antonio, di anni 33, alias “o’ scemuogno” e IORIO Luigi, di anni 47, alias “trentatrè”, entrambi affiliati con posizioni di spicco al clan “dei Casalesi”, fazione SCHIAVONE Francesco alias “sandokan”, poiché ritenuti gravemente indiziati dei reati di associazione di tipo mafioso e ricettazione; inoltre al solo IORIO Luigi, è stata contestata la violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, irrogata ai sensi della normativa antimafia, nonché per entrambi il delitto di violenza privata aggravata dal metodo mafioso per avere costretto una parente di un collaboratore di giustizia a rientrare nel Comune di Casal di Principe, abbandonando la località protetta ove si era trasferita.   
Il provvedimento scaturisce dall’intensa e prolungata attività d’indagine dei militari della Compagnia di Casal di Principe, anche con l’ausilio di strumentazione tecnica, che ha consentito di accertare che i predetti, oltre a partecipare all’associazione di tipo mafioso, meglio nota con il nome di clan “dei Casalesi” e ricevere reiteratamente, ogni mese, uno stipendio prelevato dalle casse del sodalizio, si rendevano responsabili, nell’agosto del 2009, del delitto di violenza privata aggravata con il metodo mafioso.
 I due fermati sono stati associati alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE), a disposizione dell’A.G.