La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 2 febbraio 2010

MUORE RENATO RUSSO - LO VOGLIO RICORDARE COSì

Il ricordo di Renato Russo è senz’altro legato anche alla storia di piazza San Pietro, luogo in cui tutto ruotava il vero business sammaritano .
Renato l’ho conosciuto all’età di 14 anni quando la tenera età da ragazzetto segna quel passo inequivocabile.
La storia e le storie che mi legano a Renato Russo sono molte e sono buone e cattive . Di solito la campana fa din don e non solamente din o don e proprio per queste, le testimonianze che ricordo tracciano in ogni caso un solco indelebile .
Renato Russo è stato l’emblema di una piazza. Avevo poco più di 14 anni e frequentavo Piazza San Pietro perché esisteva una emittente privata che si chiamava Radio Capys aveva sede nel palazzo Schiavone in un mansarda . Era il 1974 E’ li che conobbi Renato Russo e l’amicizia si strinse ancor di più quando mi trasferii a San Tammaro e fra un giornale e un caffè mi sussurrò nell’orecchio uno dei due gossip che mi ha dato credibilità a livello giornalistico provinciale e campano . il primo fu e non me ne voglia nessuno una affermazione personale a carico di Don Nicola quando ancora risiedeva a Parigi “Vanno dicendo che sta per tornare” la cosa mi insospettì e con le mie profonde amicizie intervistai Don Nicola da Parigi Prima di me soltanto Carlo Desgro e Antonio Tagliacozzi. Era il 11 gennaio del 1999. Passarono soltanto alcuni mesi e lui mi consegnò una copia dell’inventario dei beni immobili di proprietà del comune , che custodiva gelosamente in quel piccolo armadio dietro la cassa della sua pasticceria. L’inventario era stato eseguito dall’assessore Zito durante l’amministrazione De Pascale per quantificare la stima di tutti i fabbricati terreni e opifici di cui il comune ne era proprietario. Fu così che pubblicai sul Corriere di Caserta che il comune e di Santa Maria Capua Vetere aveva un pozzo di San Patrizio di 24 miliardi di vecchie lire, redattore della pagina era Tiziana Di Monaco che insieme lavorammo fino alle nove di sera per mettere in tassello tutti i beni fra cui i terreni a san Cipriano d’Aversa , cancello Arnone, Capua , Caserta e chi più ne ha più ne metta. 
A Lucia , la sorella e ai familiari più stretti un profondo rispetto.