La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 28 gennaio 2010

ALBANESE LATITANTE DA SEI ANNI ARRESTATO A CASAL DI PRINCIPE ROCCAFORTE DEL CLAN DEI CASALESI

A seguito di intensa attivita’ infoinvestigativa, personale della sezione di casal di principe della squadra mobile di caserta, diretta dal vice questore Rodolfo Ruperti, ha tratto in arresto Manjani Shpendi, nato a peshkopi (albania) il 27.03.1971 latitante dall’ottobre 2005 in quanto colpito da due provvedimenti restrittivi del gip e dell’ufficio esecuzioni penali presso il tribunale di napoli che lo ha condannato ad anni sei di reclusione per estorsione e sfruttamento della prostituzione.

L’uomo, catturato alle ore 17.00 circa di ieri dopo una nel “bar crystal” di casal di principe, roccaforte del clan dei casalesi, ove era in compagnia di alcuni connazionali, aveva per lungo tempo costretto con minacce e percosse una giovane albanese giunta clandestinamente in italia a prostituirsi per mesi in zona lago patria del litorale domizio.
Al momento della cattura, il latitante aveva fornito false generalita’ e pertanto era stato condotto presso gli uffici della sede di casal di principe della squadra mobile per effettuare i controlli necessari a stabilirne le esatte generalita’.
Gli accertamenti foto dattiloscopici che ne conseguivano permettevano comunque di acclarare trattavasi di manjani shpendi, nato a peshkopi (albania) il 27.03.1971 nei cui confronti erano da eseguire i citati provvedimenti restrittivi anche se formalmente emessi nei confronti di persona diversa.
Solo una serie di elementi concordanti raccolti dagli investigatori consentiva infine di dimostrare che trattavasi del ricercato che veniva quindi dichiarato in arresto e condotto presso la casa circondariale di s. M.aria .c.v.