La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 7 dicembre 2009

LITE A VILLA DI BRIANO - ARRESTATI GLI SPARATORI

Arrestati i due presunti asparatori  dellam lite .  A seguito del ferimento ad un piede, nel pomeriggio di domenica 6 dicembre 2009, in villa di briano (ce), a colpi di arma da fuoco, di verrone pasquale, nato il 01.05.1983 a san cipriano di aversa (ce), dopo una banale lite per motivi di viabilita’, la polizia di caserta effettuava numerose perquisizioni nei confronti di pregiudicati della zona, in esito ad una delle quali venivano tratte in arresto, per detenzione illegale di armi e munizioni, due persone, rispettivamente padre e figlio,:




1. Salvatore Campaniello , nato a villa di briano (ce) il 01/10/1946, ivi res., pregiudicato per falso, evasione ed armi;

2. Giuseppe Campaniello , nato a santa maria c. v. (ce), il 07/04.1971, res. a villa di briano (ce), pregiudicato per furto, ricettazione, falso e contrabbando.



In particolare, i poliziotti effettuavano una perquisizione locale in una abitazione disabitata di due piani ubicata in via giotto a villa di briano a seguito della quale, nel sottotetto, venivano rinvenuti e sequestrati: un fucile a pompa marca franchi modello s. p. a. s. cal. 12 con matricola abrasa con inserite nel caricatore nr. 8 cartucce cal. 12; nr. 40 cartucce cal 38 special marca fiocchi; nr. 1 cartuccia 380 (cal. 9 corto) auto.

Ulteriori 50 cartucce cal 9 x 21; 50 cal. 7 x 65 e 5 cartucce cal. 12 venivano sequestrate all’interno di un’autovettura parcheggiata all’interno del cortile dello stabile.                                                                                      

I successivi accertamenti consentivano di appurare che il plesso era nella esclusiva disponibilita’ dei prefati, entrambi pregiudicati.

Lo stabile ed il sottotetto, infatti, risultavano chiusi rispettivamente da un cancello e da una porta in ferro le cui chiavi erano in possesso degli arrestati che, peraltro, ammettevano che la costruzioni era di loro proprieta’.