IL BLOG DI PROSPERO CECERE .... ANTIGOMORRISTA ED ECOLOGICO ....perchè non consumo carta: OPERAZIONE LONGA MANUS ECCO I NOMI DEGLI INDAGATI RINVIATI A GIUDIZIO. CONDANNATO GIUSEPPE PANARIELLO A 4 ANNI DI RECLUSIONE

La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013

email

procecere@alice.it

procecere@virgilio.it

venerdì 13 novembre 2009

OPERAZIONE LONGA MANUS ECCO I NOMI DEGLI INDAGATI RINVIATI A GIUDIZIO. CONDANNATO GIUSEPPE PANARIELLO A 4 ANNI DI RECLUSIONE

Una condanna un luogo a procedere, una assoluzione e 26 rinvii a giudizio il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere emette il dispositivo per gli indagati. Si è chiuso il primo capitolo dell'operazione longa manus della guardia di Finanza eseguita già il 20 maggio 2010 dove sono contestati i reati di associazione a delinquere , corruzione falso ideologico truffa omissione di atti d'ufficio. Gli indagati dovranno comparire davanti alla prima sezione penale presidente Maggi il prossimo 19 marzo 2009. Inoltre il Sindaco Dario Rotondo è stato definitivamente scarcerato dalla detenzione domiciliare .

Ecco i nomi di tutti gli indagati con affianco la pena e il responso

Panarello Giuseppe anni 4 di reclusione
Rotondo Dario Pietravairano Rinviato a giudizio
Zagaria Giovanni Casapesenna Rinviato a giudizio
Di Bello Gennaro San Cipriano D’Aversa Rinviato a giudizio
Del Sesto Enzo Pietravairano rinviato a giudizio
Di Duca Giuseppe Pietravairano rinviato a giudizio
Cerbo Pietro Pietravairano rinviato a giudizio
Rotondo Raffaele Raviscanina assolto
Zagaria Maria Teresa Salò Non luogo a procedere
Iasimone Raffaello Santa Maria Capua Vetere rinviato a giudizio
Altieri Gianfranco Pietravairano rinviato a giudizio
Mortellato Valerio Pietravairano rinviato a giudizio
De Carlo Francesco San Cipriano D’Aversa rinviato a giudizio
Torromacco Luigi Caserta Rinviato a giudizio
D’Aniello Francesco San Cipriano D’Aversa rinviato a giudizio
Diana Luigi Maria San Cipriano D’Aversa rinviato a giudizio
Diana Agostino San Cipriano D’Aversa rinviato a giudizio
Galoppo Pasquale San Cipriano D’Aversa rinviato a giudizio
Capaldo Antonio Santa Maria Capua Vetere rinviato a giudizio
Schiavone Pasquale Casal di Principe rinviato a giudizio
Cecere Francesco Dragoni rinviato a giudizio
Greco Francesco Piedimonte Matese rinviato a giudizio
Avella Martino Solopoca rinviato a giudizio
Sica Alfonso Fernando non luogo procedere
Torti Giuseppe Pietravairano Rinvio a giudizio
Ailano Eligio Pietravairano rinvio a giudizio
Littera Francesco Pietravairano non luogo a procedere

Del Sesto Antonio Pietravairano rinvio a giudizio
Marcello Carlo Pietravairano Rinvio a giudizio

DALLO SCAFFALE DEL DOTTOR MARIO TAFURI - IL FESSO DI EDUARDO DE FILIPPO

Il fesso entrato,al pari di tanti vocaboli partenopei,nell'uso comune della patria lingua,questo terminecostituisce un vero grattacapo per chi intendesse rintracciare origini lessiche,etimologiche,esenso determinato. Non alcun radicale greco lo ricorda;i ragazzi del 1° ginnasio e' notorio apprendono fra le prime parole "fessus": stanco,affaticato e si affrettano a scriverla sulle pareti della scuola con la precisazione di rito: magister est fessus".Non sbagliano certo,stando all'esatto significato. Il maestro e' sempre stanco.....si',ma di loro. Tuttavia a Napoli non si da' certo del fesso a chi e' stanco;questi a Napoli si dice: "pover'ommo".fesso no, perché fesso e' lo scemo; fesso e' chi non riesce ad intendere di primo acchitto quanto gli si dice; fesso e' chi non si avvede che la moglie non gli e' fedele; fesso e' chi si brucia le dita accendendo la sigaretta; fesso e' chi perde la testa per una ragazza;e si potrebbero fare altre migliaia di esempi.Se dai questo epiteto ad un napoletano non si offende,perché molte volte lo ripete a se stesso:" p''a miseria,m'hanno fatto fesso"!.

COME SONO FESSI QUESTI SAMMARITANI ( DA LEGGERE)

Molto spesso noi giornalisti siamo bersagliati da persone che vorrebbero intimidirci soltanto se scriviamo qualcosa che non gli garba , forse perchè diciamo la verità. Ma non l'abbiamo personalmente con loro, gli facciamo capire il contesto in cui abbiamo affermato questa cosa . I fatti che accadono giornalmente nella città di Santa maria Capua vetere e in qualsiasi altra parte del mondo sono molteplici e se le dicerie di qualcuno servono a screditarie giornalisti e soprattutto amici di vecchia data , se messe ad arte, confermano, ma non pubblicate, che qualcosa di strano in città c'è. La notizia che è stata fatta girare per screditare un personaggio autorevole della città, ha trovato un valido riscontro che non è altro che una grossa cazzimmata da parte di qualcuno - meno male che non ci sono cascato a scriverla !!!!

A PAZZIELLA VERSI DI EDUARDO DE FILIPPO. DEDICATA AI SINDACI DELLA PROVINCIA DI CASERTA

'A primma pazziella ca cchiù te piace e ca te dà cchiù gioia... e ca pirciò t' 'a danno ...è 'a siggiulella. Tiene n'anno e capisce ch'è 'a toja. Nun parle ancora, e pure: guaie chi 'a tocca. Tutt' 'a stessa mesura, no una chiara e una scura: songo tutte tantelle ' e ssiggiulelle d' 'e piccerille e d' 'e piccerenelle. Pò addeventa siggione, pò se trasforma a sseggia; e nun t' 'a danno cchiù: te ll'j' a piglià. Ma nun songo cchiù eguale, nonzignore. Ce sta chella mpagliata, lucida 'e pulitura, mpellicciata e allustrata; e chella adderittura c' 'a spallera ndurata, tapezzata 'e velluto. Dint' 'a cantina o ncopp' 'o Tribunale, addò s'assett' 'a Legge; dint' a nu vascio, dint' a dò barbiere, a Palazzo Riale, dint'a dò pasticciere, ce truov' 'e seggie. E mmiez' 'e seggie, 'a seggia, chella ca tu vulisse: 'a pazziella d' 'e piccerille gruosse.
1948

PUC A SANTA MARIA PERCHE' NON UN CONVEGNO ??

La città di Santa Maria Capua Vetere è l'antica Capua. il PUC (Piano Urbanistico Comunale) di questa bellissima città non è un piano qualunque (un piano che ha delle particolarità storiche, artistiche e culturali che lo distinguono rispetto agli altri piani) quindi ha bisogno di tutti gli accorgimenti e particolari del territorio per una buona vivibilità presente e futura. Per queste ragioni un convegno con la partecipazione di tecnici esperti, di giuristi in urbanistica e di rappresentanti di tutte le categorie sarebbe un ottimo momento per un dibattito da fare per le reali esigenze della Città.

POLITICA ITALIANA , MA ANCHE REGIONALE , PROVINCIALE E COMUNALE

VIVA LA LIBERTA' DI PENSIERO ECCO PERCHE' HO FATTO IL BLOG

La Corte di Cassazione in una pronunzia cardine sul tema (CASS. SEZ. 5 PEN., Sent. 25 Luglio 2008, n. 31392) sostiene che la rete web è un luogo dove il diritto di espressione deve trovare adito in tutte le sue forme a prescindere dalle modalità della stampa e a queste forme uti civis dovranno essere applicati i criteri da anni elaborati dalla giurisprudenza. “I diritti di cronaca e di critica, in altre parole, discendono direttamente - e senza bisogno di mediazione alcuna- dall'articolo 21 Cost. e non sono riservati solo ai giornalisti o a chi fa informazione professionalmente, ma fanno riferimento all'individuo uti civis. Chiunque, per tanto, e con qualsiasi mezzo (anche tramite internet), puo' riferire fatti e manifestare opinioni e chiunque - nei limiti dell'esercizio di tale diritto (limiti, da anni, messi a punto dalla giurisprudenza) - puo' produrre critica e cronaca”.

IL BLOG DI PROSPERO CECERE .... ANTIGOMORRISTA ED ECOLOGICO ....perchè non consumo carta

CORONAVIRUS ITALIA ECCO I DATI

VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Visualizzazioni secondo Google dal 2009

Pagine

ECCO I RISULTATI DELLA PROVINCIA DI CASERTA

venerdì 13 novembre 2009

OPERAZIONE LONGA MANUS ECCO I NOMI DEGLI INDAGATI RINVIATI A GIUDIZIO. CONDANNATO GIUSEPPE PANARIELLO A 4 ANNI DI RECLUSIONE