La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 13 ottobre 2009

Scorta a Saviano? Bazzecole , ecco il perchè

Il conto torna . Ero più che convinto che la scorta assegnata a Saviano facesse parte di uno studio di marketing per far conoscere il bimbo prodigio che si presenta soltanto sui palci del centro sinistra dopo che il presidente Silvio Berlusconi e più precisamante la figlia Marina era convinta del bestseller . Lo stesso ritornato indietro come un Boomerang. Sull'assegnazione alla scorta a Saviano, il nostro parere fu negativo". L'intervista è di quelle pepate . Lo rivela, in un'intervista al Corriere della Sera Magazine, il capo della Squadra Mobile di Napoli, Vittorio Pisani. "Ho arrestato centinaia di delinquenti. Ho scritto, testimoniato e giro per la città con mia moglie e con i miei figli senza scorta. Non sono mai stato minacciato", continua parlando al magazine che uscirà giovedì prossimo. A proposito della scorta assegnata tre anni fa all'autore di "Gomorra", Pisani racconta: "A noi della Mobile fu data la delega per riscontrare quel che Saviano aveva raccontato a proposito delle minacce ricevute. Dopo gli accertamenti demmo parere negativo sull'assegnazione della scorta". "Resto perplesso - aggiunge - quando vedo scortate persone che hanno fatto meno di tantissimi poliziotti, carabinieri, magistrati e giornalisti che combattono la camorra da anni". Aggiungerei inoltre che magistrati del calibro di fabrizio cafiero De raho, Raffelello Magi , Alberto Pacelli, Oscar Bobbio e tanti altri che gioungevano in tribunale accompagnati soltanto da un autista o addirittura con il proprio mezzo non hanno mai elemosinato una scorta. Il capo della Mobile dice anche : "Il libro ha avuto un peso mediatico eccessivo rispetto al valore che ha per noi addetti ai lavori". Secondo il capo della squadra mobile per rapportarsi alla criminalità organizzata bisogna rispettare "delle regole deontologiche" e soprattutto cercare di non dare "un'immagine eroica della lotta alla criminalità" perché "la lotta alla criminalità è una cosa normale. A cui tutti possono partecipare". Diventato a soli trent'anni capo della omicidi di Napoli, a Magazine Pisani dice la sua anche sulle intercettazioni, di cui invita a considerare l'enorme importanza ai fini delle indagini. "Sono perplesso dal fatto che per autorizzare un'intercettazione ci debbano essere gravi indizi di colpevolezza", spiega.