La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 8 ottobre 2009

BICENTENARIO TRIBUNALE . A SANTA MARIA CAPUA VETERE E' UN GIORNO DI CULTURA

L’ombra della decisione della consulta sulla manifestazione per celebrare il bicentenario del tribunale di Santa Maria Capua Vetere . Il ministro della giustizia Angelino Alfano ci sarà . Lo testimonia un portavoce della associazione nazionale magistrati che ha diramato un notizia di un incontro alle ore 16,00 presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con tutti i magistrati che operano nel palazzo di giustizia. Un’ora dopo il ministro si recherà al teatro Garibaldi dove è in svolgimento la manifestazione organizzata da un super presidente dell’ordine degli avvocati della provincia di Caserta Elio Sticco. Insomma tutto è pronto per ricordare i 200 anni del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che è il sesto d’Italia. All’avvocato Giuseppe Garofalo è stato dato incarico per ricordare quel lustro giorno quando si istituì il palazzo di giustizia. “ L’istituzione del Tribunale della provincia di Terra di Lavoro con sede in S. Maria C. V. – scrive nella sua relazione L’avvocato Giuseppe Garofalo - non fu però un isolato atto amministrativo per soddisfare posizioni campanilistiche, elettorali o esigenze pratiche di gestione giudiziaria, né è sorto per caso. Fu la conclusione di un decennio di rivoluzioni e controrivoluzioni politiche, sociali, giudiziarie, rinchiuso nell’ambito della Legge del 30 Piovoso (19 febbraio ’99), seguita dal progetto di costituzione, rimasto inattuato, della Repubblica Napoletana; Legge 20 Maggio 1808 di Giuseppe Bonaparte sul riordino dei Tribunali; e più tardi Legge 29 Maggio 1817 sull’organizzazione giudiziaria del Regno delle due Sicilie; Legge organica 17 Febbraio 1861. Il decennio rivoluzionario che precedette l’istituzione del Tribunale, ebbe inizio nel gennaio 1799 con la Repubblica Napoletana che si trovò di fronte un mondo giudiziario che era “selva da nessun sentiero segnata”, come la definiva un alto magistrato. Era la somma di 500 anni di legislazione sveva, angioina, aragonese, spagnola, con l’aggiunta di prassi, usi, costumi, interpretazioni, responsi dei dottori. L’armata francese, nel febbraio 1806, occupò il regno, a cui diede un nuovo re, Giuseppe Bonaparte. In attesa di emanare nuove leggi, il governo tenne in vigore la vecchia legislazione a cui con Legge 8 agosto 1806 affiancò 4 Tribunali straordinari che coprivano tutto il territorio del regno. il 20 maggio 1808 S. Maestà Giuseppe Bonaparte firmò tre decreti:
1) abolizione dei monasteri di clausura;
2) abolizione dei Banchi e creazione di un unico Banco di Corte;
3) riordino dei Tribunali.
Con quest’ultimo fissò in ciascuna provincia un Tribunale di prima istanza. Quello della più grande e popolata provincia del Regno, Terra di Lavoro, fu fissato in S. Maria di Capua.
Il giorno dopo, 21 maggio 1808, il re partì da Napoli per non più tornarvi. Se ne andò alla chetichella, diversamente da come era venuto. La regina rimase ancora un mese e se ne andò con grande pompa, anche lei diversamente da come era venuta. Lo spirito mordace dei napoletani si espresse in un manifesto
Lo Rre
E’ benuto da regnante
E’ partuto da brigante
La Regina
E’ benuta da mappina
E’ partuta da Regina.”