La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 24 settembre 2009

SANTA MARIA CAPUE VETERE - SCANDALO AL COMMISSARIATO . C'E' UNA NUOVA INDAGINE

Santa Maria Capua Vetere . Ha dell’inverosimile ma è accaduto. Fioccano le denuncie sul caso Consoli quando era in servizio presso il Commissariato di polizia di Santa Maria Capua Vetere. Un Poliziotto penitenziario condannato ad un anno e sei mesi in appello dopo essere stato congedato in seguito alla condanna , potrebbe richiedere l’apertura del suo processo poiché il vice questore è tuttora detenuto per aver falsificato anche alcuni rapporti di servizio, fra cui, secondo il Galbiati, anche il suo . Per questi motivi Gaetano Galbiati che ora si guadagna da vivere eseguendo qualche lavori di tinteggiatura presso alcuni appartamenti di fortuna, avendo presentato una denuncia dettagliata nei periodi , è riuscito ad ottenere una apertura di un fascicolo nei confronti del vice commissario il quale si è visto iscrivere a ruolo un nuovo procedimento penale a suo carico. Valerio Consoli che rimane tuttora agli arresti domiciliari non è ancora stato liberato anzi rimane sotto osservazione da parte della procura della repubblica che desidera vederci chiaro su come gestiva il suo lavoro. Il primo ottobre infatti sarà ascoltato nel processo per l’omicidio di Enrico di Monaco e li potranno uscire nuove prove poiché il Consolai sarà marcato a vista dagli avvocati difensori del Busico che rimane l’unico incriminato per il processo. L'indagine a suo carico è partita nel 2003, quando Valerio Consoli era alla guida del commissariato di Castelvolturno, la città del litorale passata alla ribalta per la terribile scia di omicidi firmato dal latitante Giuseppe Setola che ha costellato il 2008. L'inchiesta è partita dalla denuncia di Vincenzo Schiavone, proprietario della clinica privata Pineta Grande, dove la moglie di Consoli aveva svolto per un anno il ruolo di ricercatrice. Stando a quanto denunciato dallo stesso Schiavone, tra i più importanti imprenditori della sanità campana, presidente anche della clinica 'Villa Fiorita' di Aversa. Il referente campano dell'Associazione Italiana Ospedalità Privata ha denunciato di aver subìto pressioni dall'allora dirigente del commissariato di Castelvolturno per assumere la moglie nella struttura privata con un contratto a tempo indeterminato. Da lì sono scattate indagini e che hanno spinto a trasferire Valerio Consoli prima al commissariato di Santa Maria Capua Vetere e poi a quello di Isernia, per allontanarlo dalla provincia di Terra di Lavoro. La svolta il 13 giuigno a mattina, quando il questore di Isernia Ciaramella si è presentato nella sua abitazione per consegnargli l'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari.