La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 21 settembre 2009

Le considerazioni e le proposte del consigliere Rauso sul futuro del Mulino Parisi.

Tutte le voci che si sono succedute sulla vicenda dell’Ex Mulino Parisi, possono avere o meno un fondo di verità , ma ciò che è inequivocabile resta la necessità di dare un assetto decente all’ingresso orientale della città ed evitare i soliti abusi e speculazioni. Che in passato si siano generati equivoci sulla normativa urbanistica che avrebbe potuto regolare l’assetto di quell’area non si discute, specialmente se si tiene conto degli appetiti che sono stati generati dal succulento affare specie dopo che furono fatte sparire le carte relative al piano di recupero; resta, comunque, il fatto che con lo stato di fatto attuale non può essere realizzato niente di quello che vorrebbero porre in essere gli attuali proprietari dell’area o quello che hanno loro promesso, improvvidamente, alcuni personaggi della passata e della presente Amministrazione Comunale. Con questo mio articolo non voglio accusare nessuno, perché la mia intenzione è e sarà sempre quella di fare gli interessi della città, perciò voglio lanciare una proposta che potrebbe conciliare gli interessi della collettività, salvaguardando anche quelli della proprietà. Alla luce della vacatio normativa, si potrebbe lanciare un concorso di idee a carattere nazionale per acquisire un progetto da portare all’attenzione del Consiglio Comunale e permettere, finalmente, la bonifica del sito e la sistemazione di un area che deturpa l’immagine della città. Tutto ciò non deve essere oggetto di speculazioni, ne deve essere portato avanti con le solite scorciatoie da chi ha fatto impossibili promesse e che è sollecitato dalla proprietà a mantenerle. Credo che su questa idea possa partire un confronto costruttivo dal quale, sicuramente, scaturirà un buon progetto che toglierà ogni dubbio sulla volontà di aggirare la Legge e realizzare qualcosa che non sia conforme agli interessi della città.
Gaetano Rauso