La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

mercoledì 23 settembre 2009

SANTA MARIA CV. L’ABBANDONO DEL QUARTIERE SANT’ANDREA


Uno dei tanti problemi irrisolti della nostra città, per la superficialità di questa amministrazione, è l’inquinamento dell’ambiente, la salute dei cittadini, l’incidenza alta della malattie infettive e tumorali, con una percentuale piuttosto alta nel quartiere Sant’Andrea. E’sotto gli occhi di tutti la crescita della popolazione in questo quartiere, con strutture alte oltre il settimo piano, incuranti delle norme antisismiche, mentre presso l’ufficio tecnico sono elencate come cooperative. Il fine sociale di queste cooperative era la costruzione di alloggi per i soci con l’obbligo di essere già tutti residenti, nonché il contenimento del prezzo perché sono finanziate con denaro pubblico. Nei fatti da uno sguardo ai nomi all’ingresso di questi palazzoni si capisce che la stragrande maggioranza sono tutti soggetti provenienti da altre città. Circostanza non consentita dalla normativa in materia, ma, di fatto ha consentito di triplicare i costi delle assegnazioni ai soci portando il valore degli immobili alla pari di un appartamento di tipo lusso, trasformando il rione Sant’Andrea in un dormitorio perché acquirenti estranei alla cooperativa e al tessuto sociale del quartiere non lo frequentano,ma, si recano solo a dormire. Purtroppo continuano ad acquistare terreni intorno alla piscina privata per costruire altre cooperative in previsione di una possibile elezione a consigliere regionale, nonostante il forte inquinamento ambientale. E’ proprio di questo inquinamento ambientale nel quartiere che i due consiglieri comunali Di Monaco e Pardi ne fecero il loro cavallo di battaglia durante la campagna elettorale. Addirittura Pardi stampò un opuscolo nel quale elencò tutte le fonti di inquinamento e l’incidenza sugli abitanti della percentuale di malattie tumorali per colpa del CDR e della conceria. Ogni giorno gridava che bisognava chiudere la conceria perché inquinava le falde acquifere e l’ambiente, bisognava chiudere il CDR per la quantità di insetti che produceva e infestava l’aria del quartiere arrecando danni alla salute dei cittadini. Improvvisamente questi due consiglieri furono folgorati da una nuova fede politica, lungo la strada che da Sant’Andrea porta a Curti. Sedettero al fianco del consigliere comunale Campochiaro e da quel giorno non parlarono più né della conceria, né del CDR, ma incominciarono ad affermare che non vi era inquinamento ambientale. Questi due politicanti hanno seguito la via indicata dalla banderuola che in natura indica la direzione del vento, in politica quella dei propri interessi. Intanto il CDR continua ad inquinare, fu costruito per la provincia di Caserta, mentre oggi scaricano rifiuti solo i comuni vesuviani perché il sindaco per il suo interesse personale politico lo ha consegnato a Bassolino, e con esso la salute dei cittadini. Dobbiamo soffrire subendo il lezzo e l’inquinamento come conseguenza di questo modo di fare politica, oggi i comuni vesuviani ogni giorno versano circa 1000 tonnellate di spazzatura, mentre i due consiglieri non parlano più della conceria e anzi auspicano una loro candidatura alle provinciali, perché anche questa volta diranno d’ impegnarsi per Sant’Andrea, ma in realtà cercano di trovare una poltrona quanto più vicina alla piscina gabbando ancora una volta gli abitanti del quartiere Sant’Andrea. Intanto questo sindaco e la sua giunta non ha mai presentato un programma di trasformazione sociale e residenziale del quartiere, per renderlo più vivibile, né nei suoi programmi vi è la chiusura della conceria e del CDR. Non hanno la consapevolezza di lavorare per il bene della città, ma sono consapevoli di percorrere una strada di facile elevazione economica personale.
S. Maria C.V.,22/09/2009 avv. Michele D’Abrosca