La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 22 giugno 2009

LIBERO GRAZIANO DI GIANNI . ERA STATO FERMATO INSIEME NICOLA MAZARA.

Scarcerato Graziano di Gianni . Il gip del tribunale di santa maria capua vetere non ha convalidato l'arresto accogliendo le tesi difensive dell'avvocato Enzo Alesci . sono cadute tutte le accuse poichè non vi è stato riscontro . Furono i Carabinieri di Napoli ad eseguire il Decreto di Fermo emesso a carico di Nicola Mazzara, 53enne, considerato dagli investigatori capo dell’omonimo clan camorristico di Cesa, Caserta. Il gruppo è considerato secondo gli inquerenti a pieno titolo parte del cartello camorristico dei “Casalesi”, legato a Francesco Schiavone detto “Sandokan”. Con Mazzara Federico Oliva, 37enne fu fermato anche Graziano Angelo Di Gianni, 31enne, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione e minacce aggravate dal metodo mafioso.Nel corso di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea i militari dell’Arma hanno accertato che il Di Gianni, ex contabile, doveva ripianare un grosso ammanco di denaro ad una società del casertano ed aveva minacciato di coinvolgere nella sottrazione il suo ex responsabile amministrativo se non gli avesse versato 400.000 euro. Per cercare di evitare il pagamento quest’ultimo si era rivolto al capo clan tramite Federico Oliva, conoscente del boss, ed i 2, insieme, gli avevano estorto ben 700.000 euro.