La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 11 giugno 2009

MORTO FRANCESCO PIO , SARA' L'EMBLEMA DEI BAMBINI CHE SOFFRONO


Un'agonia durata 41 giorni dall'incidente in cui mori'la nonna
CASERTA, 11 GIU - Il bimbo di 4 anni rimasto ustionato nell'incendio della camera iperbarica del Centro Ocenhbo di Fort Lauderdale,in Florida, e' morto. Lo ha annunciato il comune di San Felice a Cancello, dove il piccolo, affetto da tetraparesi spastica, risiedeva. Il bimbo era rimasto ustionato nell' incendio della camera perbarica, il 1/o maggio scorso ,insieme alla nonna di 64 anni, morta nell'incnedio. Si curava li' grazie alla solidarieta'della sua per una famiglia italiana gia' duramente colpita dalla sfortuna. Un incendio divampato nella camera iperbarica di un centro medico a Lauderdale-By-The-Sea ha causato la morte di Vincenza Pesce, di San Felice a Cancello (Caserta), e ridotto in gravissime condizioni, con ustioni sul 90 per cento del corpo, il nipotino di quattro anni Francesco Pio, affetto da paralisi cerebrale e sottoposto nel centro a terapia quotidiana. L'incidente e' avvenuto mentre il padre del bimbo, Luigi Martinisi, stava tornando in Florida dopo essersi recato per qualche giorno in Italia per assistere la moglie Caterina, che ha dato alla luce un secondo bimbo.L'uomo ha appreso durante il viaggio, al cambio di aereo ad Atlanta, che il figlio e la suocera erano rimasti vittima in Florida di un gravissimo incidente. Le fiamme sono divampate nel lettino iperbarico, dove viene emesso ossigeno al cento per cento, dove il piccolo Francesco Pio, che ha gravi problemi di mobilita' e di parola, era chiuso insieme alla nonna Vincenza per sottoporsi alla terapia al primo piano dell'Ocean Neurologic Center. Secondo alcuni testimoni le fiamme hanno cominciato a divampare all'interno dell'ambiente dove erano chiusi la nonna e il nipotino. La donna ha bussato per segnalare al tecnico Pedro Rodas, figlio del direttore del centro, che qualcosa non andava.L'uomo ha cominciato a depressurizzare immediatamente il lettino, una manovra che richiede alcuni minuti, evacuando nello stesso tempo la stanza: due bambine italiane, Antea e Gabriela, ed un signore anziano sono stati fatti uscire immediatamente. ''Quando e' stato possibile liberare la donna e il bambino il danno ormai era gia' stato fatto - ha raccontato un testimone -. Il piccolo aveva la pelle completamente nera e anche la nonna appariva in gravissime condizioni''. Le squadre di soccorso hanno portato il bimbo, via elicottero, al Broward General Medical Center, dove e' giunta poi in ambulanza anche la nonna. Ma la estensione delle ustioni e la gravita' delle condizioni hanno indotto i medici a trasferire le vittime al Jackson Memorial Hospital di Miami, che possiede strutture d'avanguardia per il soccorso agli ustionati.Il padre del bimbo, giunto a Miami ieri sera, e' stato accompagnato all'ospedale dal console italiano Marco Rocca e da un medico italiano specializzato in dermatologia. I medici hanno subito definito 'critiche' le condizioni delle due vittime. Dopo alcune ore e' giunta la notizia che Vincenza Pesce non ce l'aveva fatta. Si lotta adesso per salvare la vita al piccolo Francesco Pio. L'Ocean Hyperbaric Oxygen Neurologic Center di Lauderdale-By-The-Sea e' uno dei centri pionieri per le terapia iperbarica ed e' frequentato da numerosi pazienti italiani. ''In Italia non ci sono camere iperbariche con l'ossigeno al cento per cento - spiega all'ANSA Alessandra Battista, che ha il marito Giovanni in cura presso il centro -. Il trattamento e' molto costoso: sono sei ore al giorno, al costo di 200 dollari l'ora, per cinque o sei giorni la settimana''. La speranza e' che la terapia iperbarica riesca a riattivare, ossigenandole, le parti del cervello che hanno subito lesioni.E' una terapia controversa. Per entrare nei lettini dove l'ossigeno e' 'sparato' al cento per cento bisogna seguire strette misure di sicurezza: si possono indossare solo indumenti di cotone e non si possono portare oggetti che possono causare scintille.