La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

sabato 16 maggio 2009

SUCCEDE A SANTA MARIA CAPUA VETERE

RESO ESECUTIVO UN VERBALE ANNULLATO CHIESTO PAGAMENTO DALL’EQUITALIA RICORSO PER DANNI E DENUNCIA ALLA PROCURA CONTRO LA POLIZIA URBANA DI S. MARIA C.V. – IL RUOLO DELLA LEGA CONSUMATORI E DELLO SPORTELLO DEL CITTADINO PRESSO LA PREFETTURA UN AUTOMOBILISTA RIESCE A FARSI ANNULLARE UNA MULTA DOPO 3 ANNI DI CAUSE PRESSO IL GIUDICE DI PACE. MA NON GLI VIENE RICONOSCIUTO NE’ IL DANNO ESISTENZIALE NE’ IL RISTORO DELLE SPESE SOSTENUTE. A DISTANZA DI 4 ANNI IL COMUNE PASSA LA PRATICA ALL’EQUITALIA CHE MINACCIA L’ESECUZIONE FORZATA - ALTRE SPESE ALTRI LEGALI E CHI TUTELA IL CITTADINO INDIFESO CONTRO
SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - (Agenzia Mediapress - E’ ormai una prassi che non può più essere sopportata e per la quale bisogna intervenire a tutti i livelli. Parliamo del caso degli automobilisti ai quali, pur essendo stato riconosciuto che il verbale di contravvenzione è nullo o illegittimo, non vengono risarciti per i danni esistenziali ( il cosiddetto stress da burocrazia ) o per le spese legali. E’ un abuso a cui ricorrono tutti i comuni, nella speranza che l’automobilista faccia prima i conti, se conviene pagare la multa, sia pure illegittima, oppure ricorrere al Giudice di Pace per l’annullamento. E’ il caso della signora Virginia Francescone DA Sessa Aurunca, la quale ha annunciato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura e alla Lega Consumatori, per richiamare l’attenzione su di una vicenda nella quale è stata coinvolta, essendo doppiamente incolpevole e pur tuttavia rimanendo penalizzata dalla decisione del giudice. Ecco i fatti. Nel marzo del 2005, un’auto che era intestata alla predetta Francescone ( ma guidata da altra persona) viene contravvenzionata a S. Maria C.V. “il giorno 5 marzo del 2005, alle ore 10,50 in Piazza Matteotti il conducente del veicolo ha violato l’art. 143/11 del CdS poiché circolava contromano proveniente da Via Mazzocchi attraversava Piazza Matteotti contromano”. La Francescone comunicava immediatamente ai Vigili Urbani di S. Maria C.V. il nominativo del conducente l’autovettura a mezzo raccomandata al quale, però, non è mai stato contestata la violazione come per legge. La intestataria dell’autovettura contestualmente dava mandato all’Avvocato Camillo Federico di presentare ricorso al Giudice di Pace di S. Maria C.V. per la sopra cennata contravvenzione. Ed ecco il primo fatto strano. La ricorrente a mezzo del suo legale sosteneva che la multa era illegittima in quanto il tratto di strada percorso contromano era percorribile in quel senso di marcia. Lo sanno tutti ( ma non i vigili ) che è consentito circolare “contromano” per il tratto di strada che mena da via Mazzocchi e fino alla svolta della Piazzetta (cioè via Fratelli De Simone ). Si instaurava il processo che dopo un anno veniva assegnato al Giudice Lo Storto. Intanto il Comune di S. Maria C.V. pur essendo stato regolarmente avvisato non si costituiva in giudizio. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale la difesa ( Avvocati Tonia Mastroianni e Dario Testa dello studio Federico ) era costretta a ricorrere alla esibizione di vari documenti per “convincere” il Giudice di Pace che la contravvenzione era illegittima. Si produceva quindi istanza dei Vigili Urbani i quali con loro missiva del 15 gennaio 08, ( dopo tre anni dalla data di contestazione della multa ), dichiaravano:”Si comunica che con ordinanza del 13 gennaio 2005 è istituito il doppio senso di circolazione in via Mazzocchi sul tratto di strada compreso tra via De Simone e Via Marconi”. La difesa, inoltre, esibiva una documentazione fotografica dei segnali stradali che sono piazzati all’angolo della Via Fratelli De Simone, che indicano con freccia obbligatoria che è consentito il transito in qual tratto di strada. Ma il Giudice Lo Storto ( si chiama proprio cosi) non è convinto della tesi difensiva e dice: “Io sono di Napoli e non conosco le strade di S. Maria C.V. qui la multa parla di attraversamento di Piazza Matteotti contromano mentre la certificazione rilasciata dai vigili urbani non specifica che è consentito il transito per Piazza Matteotti”. Altro rinvio ed altro stress ( questa volta per gli avvocati difensori ) nuova istanza al Comando dei Vigili Urbani spiegando con il cucchiaino che cosa il giudice “esigeva”. Occorre una certificazione – ha scritto la difesa nella seconda istanza diretta ai vigili – dalla quale si evinca che non esiste il divieto di attraversare Piazza Matteotti in quanto nella predetta piazza non vi è alcuna inibizione tanto è vero che è consentito il transito dei veicoli provenienti da via Mazzocchi fino all’angolo della via fratelli De Simone e che nella predetta piazza è addirittura consentito il parcheggio di autoveicoli, con libero accesso sia per i veicoli provenienti da via Mazzocchi ( lato Università) sia per i veicoli provenienti da via Mazzocchi – come detto – lato Ferrovia”. Il comandante dei Vigili, Dott. Francesco De Rosa, con sua nota ( redatta peraltro dall’incaricato Luigi Merola ) così precisa la diatriba:“(omissis )… Si precisa inoltre che in Piazza Matteotti è consentita la circolazione uniformandosi all’obbligo statuito dalle regole del CdS rispettando comunque la mano da tenere. Non è stato possibile acquisire ulteriori delucidazioni dall’agente accertatore, in quanto, la stessa, assunta all’epoca a tempo determinato, non presta più servizio presso questo comando”. Dopo questa ulteriore documentazione il Giudice non ha potuto fare a meno di accogliere le doglianze della difesa annullando di conseguenza la multa ma senza condannare alle spese il Comune sia per i danni esistenziali che per le spese legali. Lo sfogo della signora Virginia Francescone, da noi raccolto subito dopo la sentenza: “Per la verità mi sembra una sentenza iniqua, oppure una giustizia a metà. Perché se mi è stato riconosciuto un diritto leso non debba poi essere risarcita del danno subito? Ma la cosa non finisce qui. Non tanto per me, ma per tutti i poveri cristi che dalla mattina alla sera vengono rapinati con queste multe illegali. Proprio ieri leggevo sul Corriere del Mezzogiorno che molti giudici annullano le multe degli autovelox ma, secondo me, non serve a niente se poi l’automobilista deve pagare anche il suo legale. Faccio inoltre rilevare che nella mia circostanza il Comune non si è presentato alle udienze per difendersi. E mi domando, se il cittadino non si presenta davanti al giudice per una sua causa viene o no condannato in contumacia? Questa è la giustizia dei due pesi e delle due misure! Ma l’assurdo di questa vicenda, che definire kafchiana mi sembra riduttivo – è il culmine del malcostume burocratico. Infatti dopo circa un anno dalla sentenza favorevole che annullava il verbale perché illegittimo mi sono vista recapitare una cartella di pagamento dall’Equitalia Polis Spa con la somma maggiorata arrivata a ben 598 euro ( mentre quella iniziale era meno di cento euro)”. Ci si domanda allora a chi ricorrere? Alla Corte di Giustizia Europea? ( non è escluso! ) Non è forse questa una ingiustizia? E perché il cittadino che vede riconosciuto un proprio diritto deve poi essere penalizzato con la soccombenza delle spese e dello stress? Ci si aspetta che gli organismi a cui è stato inoltrato il ricorso ( Giudice di Pace di S. MARIA C.V.. – Sportello del Cittadino presso la Prefettura – Procura della Repubblica - Lega Consumatori ) possano adottare provvedimenti a tutela della collettività.