La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 28 aprile 2009

L'ASSESSORE CON IL VIZIO DEL BIANCHETTO , ECCO I CAPI DI IMPUTAZIONE DI ESPOSITO.


Santa Maria Capua Vetere . L’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Esposito indagato e posto in stato di detenzione carceraria . Nessuno poteva mai immaginare che il tanto decantato assessore , ma “appezzotato”, potesse incorrere in sanzioni penali e quindi essere indagato insieme ad altri personaggi quali appunto l’imprenditore Giovanni Verazzo che dalla sera alla mattina aveva rapporti un po’ con chiunque ed addirittura prometteva soldi in cambio di silenzio. Giuseppe Esposito neo assessore ai lavori pubblici del comune di Santa Maria Capua Vetere in quota Italia dei valori del pm Tonino Di Pietro aveva addirittura stretto una amicizia con il Verazzo . Falso in atto pubblico , e corruzione non a caso sono quattro i capi di imputazione che interessano il neo assessore insieme a Bracciali Renzo -Tombolino Giampiero - Verazzo Giovanni – Esposito Giuseppe - Stella Marco Pietro - Salvini Alessandro - Verzillo Italo - Fregrosi Gianliuigi -Testa Michele - Pasquariello Mario perché, in concorso tra di loro, agendo Bracciali, Tombolino, Verazzo ed Esposito come istigatori, Bassi, Stella, Salvini come professionisti della STC (società di progettazione incaricata da Tombolino e da Bracciali di eseguire la progettazione), Verzillo e Fregosi come progettisti firmatari dell'edificio tecnologico e delle fondazioni relativi alla costruzione della centrale termica di Pignataro Maggiore, Testa e Pasquariello come funzionari del Genio Civile, inducevano in errore il funzionario del Genio Civile addetto alla ricezione dei depositi {Lavino Biagio) facendogli falsamente attestare la conformità dal progetto alla normativa antisismica prescritta (sancita con Decreto del Ministro per le Infrastrutture del 14 gennaio 2008), essendo stato - in realtà - il progetto realizzato seguendo il parametro della (meno restrittiva) normativa previgente, sancita con Decreto del Ministero per le Infrastrutture del 14 settembre 2005, avvenuto in Caserta il 22 luglio 2003. Sempre loro sono accusati di falso in atto pubblico agendo Bracciali, Tombolino, Verazzo ed Esposito come istigatori, Testa e Pasquariello come autori, alteravano il registro di deposito degli atti progettuali del Genio civile di Caserta fatto pubblico facente fede fino a querela di falso,) cancellando mediante apposizione di "bianchetto" la precedente qualificazione sismica attribuita dall'ufficio di deposito del Gneio Civile in relazione al progetto per la recinzione della centrale termica di Pigna taro Maggiore (conforme al Decreto del Ministro per le Infrastrutture del 14 settembre 2005) e modificandola con altra conforme al Decreto del Ministro per le Infrastratture del 14 gennaio 2008, In Caserta, il 22 luglio 2008 . Ma è contestata anche la corruzione perché, in concorso '.tra loro (il Bracciali come corresponsore della somma di denaro, il Tombolillo .e la Di Vincenzo come autori della trattativa corruttiva, la Fiorani come procacciatrice delle modalità contabili con cui reperire le predette somme oggetto di corruzione, l'Aceti come autista e fiduciario incaricato c/i prelevare le banconote in San Marino e di consegnarle a Verazzo Giovanni, il Verazzo come esecutore della dazione), promettevano - e successivamente tentavano di consegnare - a Testa ed a Pasquariello ('pubblici ufficiali del Genio Civile di Caserta) la somma di euro 100,000 in contanti come prezzo di atti contrari ai doveri di ufficio, consistiti nell'alterare gli atti pubblici di cui ai capi K), i) ed M) . In Caserta, nell'agosto 2003.