La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 8 aprile 2009

Estorsione TAV : condannati ma in continuazione Del Villano e Del Vecchio , assolto Grasso.

Capua . Sei anni di reclusione in meno rispetto ad una richiesta che ben più alta e più precisamente 15 anni richiesta dal pm Antonio Ardituro . Il collegio A presieduta da Raffaello Magi e i giudici a altere hanno condannato a nove anni di reclusione Nicola del Villano e Carlo del Vecchio alla pena di anni 9 di reclusione perchè riconosciuti colpevoli del reato di estorsione aggravata con il metodo camorristico nei confronti della società Edil Calcestruzzi. Assolto invece Davide Grasso . Questo il dispositivo letto in aula che ha dichiarato Del Villano Nicola e Del Vecchio Carlo colpevoli del reato di estorsione aggravata consumata in esso assorbita la condotta tentata nonché dei reati di violenza e minaccia unificate le condotte ascritte nel vincolo della continuazione, li condanna ciascuno alla pena di anni nove e mesi sei di reclusione ed € 1.600,00 di multa, oltre al pagamento in solido delle spese processuali e, il solo Del Villano delle spese di mantenimento durante la custodia cautelare in carcere. Assolve Grasso Davide dai reati a lui ascritti per non aver commesso il fatto. Inoltre il collegio ha disposto la trasmissione di copia degli atti relativi alla deposizione di Antonio Ferrara al PM sede per quanto di competenza. La vicenda trae origine da una tangente di 400 milioni di lire che fu chiesta ad imprenditore di Casarmarciano che era impregnata nella fornitura per conto delle imprese che svolgevano la costruzione della tratta ferroviaria veloce che attraversava le province di Napoli e Caserta. Secondo quanto avanzata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Francesco Curcio e Antonio Ardituro gli indagati fecero irruzione negli uffici della ditta ed invitando di mettersi a posto con gli amici di casal di principe fecero una seconda irruzione nel corso della quale venivano malmenate le maestranze dell’impresa e in particolare il figlio del titolare Giampiero Martinelli . la tangente richiesta di 400 milioni di vecchie lire veniva richiesta attraverso una maggiorazione del materiale che veniva venduto attraverso un compenso di £ 1000 del trasporto di materiale dalla cava Edil Calcestruzzi al cantiere che all’uopo veniva richista dagli amministratori della Line trasporti di Casaluce .