La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 27 marzo 2009

Arrestata sorella del boss di O ninno Anna Iovine

I carabinieri del Comando provinciale di Caserta hanno arrestato questo pomeriggio a San Cipriano d'Aversa (Caserta) Anna Iovine, 42enne sorella del latitante Antonio Iovine, detto "'o ninno", capo dell'omonimo clan camorristico confederata ai casalesi. La donna è accusata di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nasce nelle indagini svolte dai carabinieri nei confronti del gruppo Iovine che lo scorso 26 maggio hanno già portato all'arresto di 55 affiliati al clan e al sequestro di beni per 80 milioni di euro. Il 9 luglio fu quindi arrestata Enrichetta Avallone, moglie del boss latitante, per lo stesso reato contestato ad Anna Iovine. In particolare gli inquirenti hanno accertato che la moglie e la sorella del capo clan, in concorso con Ernesto De Luca, anch'egli latitante, avevano attuato gli ordini di Antonio Iovine, cercando di impedire alla propria cognata Rosanna De Novellis, 49enne vedova di Carmine Iovine, ucciso in un agguato camorristico nel 1994 e fratello di Antonio, di recarsi a San Cipriano d'Aversa, intimandole anche di cessare la conduzione del negozio 'Intimo di Roen' nel centro commerciale Borgo Antico. Alla vittima veniva contestato, per diverse motivazioni, di aver infranto le ataviche regole dell'organizzazione mafiosa ed in particolare a De Novellis, a pieno titolo inserita nell'organizzazione criminale, anche per coprire la latitanza del cognato, venivano imputate alcune condotte non gradite alla famiglia Iovine: dall'aver allacciato una relazione sentimentale con una persona estranea al clan all'aver manifestato la minaccia di denunciare alcune vessazioni patite, fino all'opposizione alla pretesa della cognata Enrichetta Avallone di comportarsi da padrona nel prelevare gratuitamente capi di abbigliamento all'interno del negozio di intimo. Per questo i vertici del gruppo criminale avevano deciso di punirla, attraverso le decisioni adottate dal capo clan, attuate dalla consorte Enrichetta Avallone e dalla sorella Anna Iovine, che era giunta anche ad ipotizzare una spedizione punitiva nei confronti della De Novellis, non appena fosse stata notata all'interno dell'esercizio commerciale da lei condotto. L'arrestata è stata portata nel Carcere femminile di Pozzuoli