La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 31 marzo 2009

Concorsi falsi la denuncia della Panella

In data 22.03.2007 la Tiziana Panella , titolare di un'attività commerciale di vendita di prodotti ortofrutticoli ed alimentari vari nel Comune di S. Maria la Fossa, sporgeva denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Grazzanise, rappresentando che nella mattinata del medesimo giorno era stata contattata dal marito Galeone Massimo, il quale le aveva riferito che presso il negozio si era presentato «un sedicente direttore della ASL di Capua, unitamente ad una signora, i quali avevano ravvisato delle irregolarità amministrative».
Recatisi sul posto, ella aveva avuto modo di constatare la presenza delle due predette persone , le quali la informavano che «di lì a poco sarebbero scaduti i libretti sanitari» e,che pertanto si sarebbe dovuta iscrivere ad un corso di formazione per alimentaristi. Avendo il Galeone Massimo chiesto spiegazioni sulle conseguenze dei mancato possesso dell'attestato di partecipazione ai corsi, il sedicente direttore sanitario gli rispondeva: «ricordati che sono io il direttore sanitario e se passo a controllarti e non hai prodotto tale certificato ti faccio novecentotrenta euro di multa., e poi chi te li paga la signora dell'haccp? E' meglio pagare centoventi euro e mettersi a posto oppure pagare novecentotrenta euro di verbale?"» (cfr denuncia in atti).
I due commercianti, intimoriti, decidevano di iscriversi ai corsi.
II "direttore sanitario", allora, diceva loro che era necessario versare la somma di € 120,00(€ 90,00 per la Ranella ed € 30,00 per il marito), estraendo dalla sua borsa dei modelli diiscrizione, recanti la intestazione "AGLI TERRA CAMPANIA PER LA LEGALITA'-SETTORE ALIMENTARISTI», nonché, stampigliato, il nome del presidente, MannaGaetano, i quali venivano compilati dallo stesso "direttore" e dalla donna che loaccompagnava.

Corsi professionali ecco i cinque punti sui quali hanno costruito il castello accusatorio.

Cinque sono i punti sui quali il pm Donato Ceglie e il gip del tribunale di santa Maria Capua Vetere Giovanni Caparco hanno costruito il castello accusatorio sugli indagati posti in stato di detenzione ieri mattina .
1. A conclusione di ciascun corso gli enti .organizzatori avrebbero costituito una commissione composta da due docenti del corso, di icui uno con funzioni di segretario, presieduta dal Direttore del SIAN dell'ASL Iterritorialmente competente o suo delegato (ai sensi del D.M. 16 ottobre 1998), nominato Bell'ambito dei Servizi Dipartimeniali, di concerto con il Direttore del Dipartimento, per la verifica del livello di apprendimento dei partecipanti;
2. la commissione avrebbe proceduto a somministrare ai partecipanti un test di apprendimento composto da 20 domande a risposta multipla;
3. il test si sarebbe dovuto intendere superato se il candidato avvesse risposto correttamente ad almeno 15 domande;
4. gli enti gestori dei corsi avrebbero dovuto concordare con i Direttori dei S.I.A.N. le date di svolgimento delle prove di apprendimento;
5. l'attestato di formazione rilasciato sarebbe stato conforme al modello di cui all'allegato B dello stesso decreto dirigenziale.
Orbene, tra gli enti accreditati presso la Regione Campania per lo svolgimento dei corsi di formazione figura l'istituzione AGLI TERRA- Campania per la legalità, con sede legale in Telese Terme, Viale Minieri n. 85.

Santa Maria Cv. Razziano per la seconda volta il tabacchi di Aulicino


Santa Maria Capua Vetere . Di solito quando volevi far e qualche “pezzo” ai compagnia di scuola, a sua insaputa prendevi il suo diario e ci disegnavi un bel buco a secondo del soggetto, con su scritto “ la banda del buco colpisce ancora “. Il Buco di ieri mattina eseguito dalla banda ai danni della tabaccheria Aulicino in piazza San Pietro è davvero eclatante. Il danno recato alla tabaccheria è superiore ai 50mila euro poiché i malviventi hanno razziato completamente tutto. Il buco è stato eseguito all’interno di un portone che si affaccia a piazza san peltro a Santa Maria Capua Vetere da ignoti malviventi che sono addirittura entrati all’interno ripulendo tutto ciò che era depositato. Tutto ciò è avvenuto ieri mattina intorno alle 5 , quando alle ore 6,00 una signora che abitava al piano di sopra è scesa a portare il cane a spasso si è accorta del buco mastodontico ed ha avvertito i proprietari che si sono precipitati sul posto . Sono accorse le forze dell’ordine che hanno perlustrato la zona. In sostanza da una prima ricostruzione sembra che i malviventi si sono intrufolati all’interno di un giardino retrostante e poi piano piano attraverso una scala che è stata ritrovata nel giardino sono sbucati nei pressi del fabbricato che confinava con il tabacchi . E’ vero anche che per rompere il muro è stato fatto rumore , ma è possibile che nessuno si è accorto di niente. Il tabacchi di piazza San Pietro non è nuovo a questi episodi , qualche mese fa tentarono di aprire il magazzino ma non ci riuscirono .

Si era recata all'asl per una visita accusa un malore , ma quando la sorella si reca a casa per la visita di condoglianze muore anche lei.

Santa Maria Capua Vetere. Due anziane donne legate fino alla morte da un tragico destino, quello di morire insieme nello stesso giorno e nello stesso letto. Una di loro è deceduta all’interno degli Uffici dell’Asl mentre aspettava una visita cardiologia . Ha dell’inverosimile ma è accaduto sul seri. La vicenda trae origine da un normale controllo che Pasqualina Massimo aveva prenotato all’ufficio delle Asl di Santa Maria Capua Vetere ieri mattina . La donna dopo aver chiuso il suo portone di casa si è incamminata verso l’Asl dove una volta entrata ha aspetto il suo turno. Ma durante l’attesa la signora Pasqualina ha accusato un malore e si accasciata al suolo ed è deceduta . Immediatamente, essendo il presidio pieno di medici ed infermieri hanno iniziato a capire se era svenuta o la sua vita era cessata per davvero. Sul posto giungevano anche le forze dell’ordine , ma una autoambulanza che purtroppo non poteva che constatare il decesso della donna. Chiamata l’impresa funebre la donna è stata trasportata presso la sua abitazione , aspettando il rito funebre del giorno dopo. Ebbene durante il pomeriggio molte le persone che si recavano a casa della famiglia della donna per porgere le condoglianze , fra cui anche l’altra sorella Rachele che si era recata anch’essa a casa. Ebbene Rachele mentre si accingeva a dare un bacio alla sorella Pasqualina, in un attimo si è immobilizzata ed è deceduta anch’essa accovacciandosi a terra innanzi alla sorella che giaceva sul letto. In un sol colpo le donne si sono ritrovate decedute nello stesso giorno , ma anche nello stesso letto una affianco all’altra . Vana è stata la corsa per poterla rianimare, poichè sembrava che la sorella potesse aver avuto un malore , ma non è stato così : L’impresa funebre che era stata chiamata è dovuta correre di nuovo presso la sede e prendere un'altra bara che è stata adagiata sul letto dove vi era quella della Signora Pasqualina. Più tardi un manifesto che annunciava il rito funebre di entrambi con i loro nomi. Avevano 70 e 74 anni.

Più tempo per le dichiarazioni dei redditi, il Direttore Regionale Enrico Sangermano inaugura l'ufficio provinciale a Benevento


Più tempo per le dichiarazioni dei redditi
Dal 6 aprile la Direzione Provinciale delle Entrate di Benevento
Enrico Sangermano a “Buongiorno Regione” su Rai 3

Scadenze fiscali e riorganizzazione, a livello regionale, delle strutture dell’Agenzia delle Entrate: questi i temi affrontati dal direttore regionale dell’Agenzia, Enrico Sangermano, nel corso della trasmissione di Rai 3 “Buongiorno Regione”.

Nel ricordare le principali scadenze Sangermano ha evidenziato quella, imminente, che riguarda il Modello 730 (entro il 30 aprile al sostituto di imposta), ma, soprattutto, l’importante spostamento, al 30 settembre, della data per la trasmissione delle dichiarazioni Unico 2009.
Ha ricordato che la liquidazione delle dichiarazioni, vale a dire il pagamento effettivo delle imposte, va fatta, comunque, entro il 16 giugno.
Novità e semplificazioni di rilievo anche per i modelli. Debutta quest’anno l’Unico mini, una versione ridotta e semplificata del classico Modello Unico.

Per quanto concerne gli assetti organizzativi, dopo la riorganizzazione della Direzione Regionale, avviata lo scorso 2 febbraio, si sta procedendo all’istituzione delle Direzioni Provinciali.
Il 6 aprile partirà la Direzione Provinciale di Benevento, fra le prime in Italia dopo l’attivazione - pilota della Direzione di Bologna. Nel secondo semestre toccherà ad Avellino e nel 2010 partiranno Caserta, Salerno e Napoli.

Sangermano ha precisato che nessun Ufficio delle Entrate sarà chiuso o soppresso. L’introduzione della “logica provinciale” mira ad una più coerente attuazione dei due distinti sistemi organizzativi che presiedono alle attività dell’Agenzia: assistenza ai contribuenti e prevenzione e contrasto all’evasione.

Ogni direzione provinciale avrà più “uffici territoriali” deputati alle attività di assistenza e informazione ai contribuenti, mentre l’attività di accertamento sarà in capo ad un unico “ufficio controlli”, competente per l’intera provincia, che coordinerà le attività di accertamento.


Giovedì 2 aprile 2009, alle 11.30 presso la sede dell’Ufficio di Benevento dell’Agenzia delle Entrate (via Aldo Moro, loc. Pace Vecchia) il direttore regionale, Enrico Sangermano e il direttore dell’Ufficio di Benevento Myriam Clemente, illustreranno ai giornalisti e alle tv l’apertura, prevista per il 6 aprile, della Direzione Provinciale di Benevento, seconda in Italia dopo l’attivazione-pilota di Bologna.

Corsi di formazione fasulli ecco gli arresti della procura










PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere

Operazione “Attestati facili”

ARRESTATI DAI CARABINIERI IL PRESIDENTE DELL’ACLI “TERRA CAMPANIA” DI PIGNATARO MAGGIORE E FUNZIONARI DELL’ASL: COSTRINGEVANO TITOLARI DI ESERCIZI COMMERCIALI AD ACQUISTARE FALSI DIPLOMI ATTESTANTI L’AVVENUTO SUPERAMENTO DI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE. ESEGUITI 4 ARRESTI ED 1 DIVIETO DI DIMORA.


1. Dalle prime ore dell’alba, in provincia di Caserta e Benevento, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere e della Stazione di Grazzanise hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e ad un divieto di dimora nei confronti di cinque persone indagate per “associazione per delinquere finalizzata alla concussione ed alla falsità ideologica e materiale commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici”.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta mediante indagini tecniche, escussione di testi, pedinamenti e riscontri di polizia giudiziaria, è stata avviata a seguito della denuncia sporta dalla titolare di un’attività commerciale di vendita di prodotti ortofrutticoli ed alimentari, con sede in Santa Maria La Fossa (CE), ed ha consentito di accertare che:
a. numerosi titolari e gestori di esercizi commerciali, aventi l’obbligo di frequentare corsi di aggiornamento professionali per la manipolazione di alimenti, erano stati costretti da un ispettore sanitario dell’ASL CE/1 e dalla moglie a versare loro somme di denaro per ottenere le certificazioni che attestavano (in maniera falsa) l’avvenuta frequenza e superamento dei suddetti corsi;
b. oltre ai due indagati di cui sopra, hanno fattivamente partecipato all’attuazione del programma criminoso, in virtù delle funzioni rivestite e delle condotte dagli stessi posti in essere, i sottonotati soggetti:
- il Presidente dell’“ACLI Terra Campania per la legalità” (MANNA Gaetano), Ente di formazione accreditato dalla Regione Campania, con sede in Pignataro Maggiore (CE), per la realizzazione dei corsi per alimentaristi;
- il funzionario dell’ASL CE/2 delegato al SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione), designato Presidente della Commissione Esaminatrice per il rilascio degli attestati, nonché il responsabile dell’attività didattica dei corsi.
Giova precisare che l’“ACLI Terra Campania per la legalità” ha anche la funzione di gestire i beni confiscati alla camorra.



2. Il sistema utilizzato dall’organizzazione era così strutturato:
- l’ispettore sanitario dell’ASL/CE-1, DI RAUSO Carlo, in collaborazione con la moglie FATTORE Matilde, induceva numerosi titolari di esercizi commerciali a farsi consegnare somme di denaro per rilasciare loro falsa documentazione attestante la frequenza ed il superamento di corsi (in realtà mai avvenuti) di formazione e di aggiornamento obbligatori per gli addetti ad attività connesse all’igiene degli alimenti, apparentemente organizzati e gestiti dall’ACLI Terra Campania; agli stessi esercenti commerciali veniva prospettato che, qualora non avessero acquistato i falsi attestati, sarebbero stati destinatari di multe, sanzioni, sequestri, etc.;
- FORMISANO Carlo, funzionario delegato dal SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) dell’ASL/CE-2 a rivestire il ruolo di Presidente della Commissione esaminatrice, forniva il suo determinante apporto all’associazione attestando falsamente l’avvenuto svolgimento e frequenza dei corsi e rilasciando i relativi diplomi, con la collaborazione di PARENTE Marcello, responsabile dell’attività didattica.
- MANNA Gaetano, Presidente dell’“ACLI Terra Campania per la legalità”, approfittando dell’accreditamento dell’Ente da lui gestito, da parte della Regione Campania, per l’espletamento dei corsi di formazione per alimentaristi, ha stretto un patto criminoso con l’ispettore sanitario e la moglie di quest’ultimo, consentendone la materiale e pratica attuazione e spronando gli stessi ad allargare sempre più il raggio territoriale d’azione.
3. L’aspetto maggiorante allarmante della vicenda giudiziaria in esame è il fatto che, con il rilascio di falsi certificati di abilitazione alla manipolazione di alimenti, senza che i titolari abbiano mai frequentato alcun corso e superato alcun esame, si è certamente creata una situazione di pericolo per la salute pubblica, e questo a causa delle irresponsabili e criminose condotte poste in essere da parte di coloro che per primi, stante il ruolo rivestito, avrebbero dovuto provvedere a tutelarla.
Né può essere sottaciuto l’aspetto relativo alla funzione rivestita dall’“ACLI Terra Campania per la legalità”, che tra i suoi compiti ha anche quello di gestire beni confiscati alla criminalità organizzata per riutilizzarli a fini sociali.


ELENCO PERSONE DESTINATARIE DI PROVVEDIMENTO CAUTELARE
1. MANNA Gaetano cl.’52, Presidente dell’“ACLI Terra Campania per la legalità”;
2. DI RAUSO Carlo cl.’55, ispettore sanitario dell’ASL/CE-1;
3. FATTORE Matilde cl.’61, moglie del DI RAUSO e collaboratrice dell’“ACLI Terra Campania per la legalità”;
4. FORMISANO Carlo cl.’52, funzionario delegato dal SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) dell’ASL/CE-2 a rivestire il ruolo di Presidente della Commissione esaminatrice;
5. PARENTE Marcello cl.’70, responsabile dell’attività didattica dei corsi.

CASERTA - CARABINIERI SMANTELLANO ORGANIZZAZIONE CHE VENDEVA FALSI DIPLOMI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LA MANIPOLAZIONE DI CIBI.

CASERTA - CARABINIERI SMANTELLANO ORGANIZZAZIONE CHE VENDEVA FALSI DIPLOMI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LA MANIPOLAZIONE DI CIBI.

Dalle prime ore dell’alba, in varie località della provincia di Caserta e Benevento, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere e della Stazione di Grazzanise stanno eseguendo cinque provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti appartenenti ad un’organizzazione formata da funzionari dell’ASL e dal Presidente di “ACLI-Terra Campania per la legalità”, ente che si occupa della gestione di beni confiscati alla camorra.
Gli indagati costringevano titolari di esercizi commerciali a consegnare somme di denaro per rilasciare falsa documentazione attestante la frequenza ed il superamento di corsi (in realtà mai avvenuti) di formazione e di aggiornamento obbligatori per gli addetti ad attività connesse all’igiene degli alimenti.
Associazione per delinquere, concussione e falsità commessa da pubblici ufficiali i reati contestati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha coordinato le indagini.

lunedì 30 marzo 2009

Santa Maria Cv .La giunta approva il nuovo assetto dell' UTC

Questa mattina la giunta ha deliberato il nuovo assetto organizzativo dell’Ufficio Tecnico Comunale.
La delibera approvata dall’esecutivo ha lo scopo di far fronte all’incremento e alle modifiche delle competenze e dei servizi assegnati al settore tecnico, nonché all’aumento dei compiti del personale coinvolto in progetti innovativi che ampliano i servizi al pubblico, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Per tali motivi si è reso opportuno uno sdoppiamento dell’intero settore per consentire una maggiore funzionalità dell’azione amministrativa e una più pronta attuazione degli indirizzi politico-programmatici dell’Ente.
Il nuovo assetto deliberato dalla giunta regola la suddivisione dell’Ufficio Tecnico Comunale in due Settori: Urbanistica - Pianificazione - Opere pubbliche e Tutela del territorio. Il primo è composto dalla Direzione, dalla sezione 1 Tecnico Amministrativo – Pianificazione – Opere pubbliche e dalla sezione 2 Urbanistica e Attività produttive. Il secondo settore è, invece, composto da dirigenza, sezione 1 Manutenzione, sezione 2 Ambiente.
La nuova organizzazione prevede la conferma del numero e della dotazione organica del personale e l’incremento di una unità di dirigente tecnico che verrà selezionata tramite bando di evidenza pubblica..
“Il nuovo assetto organizzativo dell’Ufficio tecnico è perfettamente in linea con quanto avviene in altri Comuni ad alta densità abitativa” – ha detto il primo cittadino Giancarlo Giudicianni – “L’ufficio Ambiente viene accorpato a quello Tecnico di Tutela del territorio in quanto strettamente collegato ad esso. In questo modo la macchina amministrativa potrà procedere in maniera più spedita per garantire piena efficienza dei servizi destinati alla cittadinanza”.

Spartacus 3 c'è la condanna della Nappa che fu stralciata per decorrenza termini

CASERTA – Non avete salvato L’Italia. Questa fu l’espressione di rabbia che dichiarò il 18 ottobre 2008 quando fu eseguita l’ordinanza di custodia cautelare per riportarla presso gli istituti di pena da dove era uscita. La moglie del boss Francesco Schiavone di Nicola , Giuseppina Nappa, 48 anni è stata condannata a 4 anni, alla fine del rito abbreviato. Accusa: ricettazione. Così il fatto è stato considerato dai magistrati della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli. In sostanza la signora riceveva uno stipendio dal clan dei Casalesi di cui il marito era boss. A condannarla il gup Paola Valeria Scandone alla fine del rito abbreviato, seguito dai pm Giovanni Conzo e Francesco Curcio. La donna era stata arrestata con l’accusa di ricettazione lo scorso 30 settembre insieme a circa cento affiliati e fiancheggiatori dell'organizzazione camorristica dei Casalesi. L’operazione fu eseguita il 30 settembre 2008 nella maxi operazione coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia, del Servizio Centrale Anticrimine e del Servizio Centrale Territoriale, che aveva dato esecuzione a 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della DDA con 107 ordinanze, di cui 77 sono state notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari del clan dei casalesi. L'operazione fu condotta da circa 500 agenti della squadra mobile di Caserta, Napoli, Benevento, Avellino, Salerno, Latina, Campobasso, Isernia, Frosinone e dei reparti prevenzione della Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Aosta, Lucania, Salento, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Calabria.

La Dda di Napoli esegue le ordinaza Droga e clan dei casalesi 40 arresti a Caserta

Adesso dopo gli omicidi contestati giungono anche gli affari della droga . Il sodalizio criminale del clan dei casalsi controllava anche lo spaccio degli stupefacenti in una vasta area al confine tra le province di Napoli e Caserta. Sotto il dominio del clan c'era il litorale compreso tra Mondragone fino a Lago Patria, frazione di Giugliano . L'inchiesta condotta dalla Dda di Napoli, coordinata dai pm Giovanni Conzo e Luigi Landolfi, ha portato all'alba di oggi all'esecuzione di 38 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Come hanno constatato i carabinieri, quando gli uomini del clan casalesi non provvedevano direttamente allo spaccio davano il via libera ad altre piccole organizzazioni, riscuotendo però anche parte dei proventi. Tra le 38 persone arrestate c'é anche Alfonso Cesarano, l'uomo che lo scorso settembre fu fermato e poi scarcerato per la strage di San Gennaro, avvenuta in una sartoria tra Castel Volturno e Lago Patria, nella quale furono uccisi sei cittadini stranieri. Con Cesarano sono stati arrestati alcuni suoi familiari.In manette un poliziotto di Catanzaro C'e' anche un ispettore di polizia, in servizio fino al 2004 presso il commissariato di Castelvolturno, nel casertano, tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa del gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia per lo spaccio di droga sul litorale domitio appaltato dal clan dei Casalesi a un gruppo organizzato e capeggiato da una donna, Angela Incandela. Saverio Porcaro, 59 anni, attualmente era in servizio presso la Questura di Catanzaro. L'ispettore, stando le indagini, pur essendo a conoscenza dello spaccio e del traffico di droga nella zona, non segnalava i fatti di cui era a conoscenza in atti.Ai vertici dell'organizzazione sgominata questa mattina dai carabinieri di Caserta e dedita allo spaccio di droga c'era Alessandro Cirillo, ritenuto il luogotenente di Giuseppe Setola, il capo dell'ala stragista del clan dei casalesi. L'indagine dei carabinieri ha avuto inizio nel 2004. E così nel corso dell'attività di riscontro gli investigatori hanno effettuato 26 arresti in flagranza, sequestrando complessivamente 45 chili di stupefacenti, nonché 10mila euro in contanti, due fucili mitragliatori, una pistola mitragliatrice e ben 400 munizioni.

domenica 29 marzo 2009

Dal 1930 al dopoguerra ed anche per il terzo millennio Il Cinema Politeama rimane soltanto un grande letamaio



Santa Maria Capua Vetere : Brucia il cinema più antico di Santa Maria Capua Vetere . Il Politeama ridotto oramai un letamaio si è incendiato . E’ accaduto ieri pomeriggio intorno alle ore 15.30 nel centrale corso Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere dove ha sede la sala quando qualcuno è entrato da una delle porte di ingresso dell’ex cinema e più precisamente dalla prima porta confinante con un negozio di abbigliamento per bambini e sfruttando il materiale infiammabile che era accatastato nel piccolo corridoi ha dato luogo ad un incendio che si è propagato anche nell’androne del fabbricato chiuso da diverso tempo. A dare l’allarme sono stati alcuni residenti del posto che hanno avvertito immediatamente i vigili del fuoco di Caserta che si sono precipitati sul posto per spegnere il fuoco che si propagava e che comunque metteva in serio pericolo i fabbricati confinati. Fortunatamente per l’ex cinema il grave incendio che si era propagato è stato domato dai pompieri i quali hanno avuto un bel da fare . L’acqua e il fumo avevano in ogni caso creato nell’aria quell’odore acre che si sentiva anche nel circondario . L’incendio si è propagato nel vano antistante l’entrante dove erano stati ammassati tutte le poltroncine , tavoli , suppellettili e quant’altro che hanno perso fuoco nel momento in cui qualcuno si è divertito ad accedere il fuoco . l’incendio accade in un momento molto particolare e cioè quando dopo che la società che gestiva il cinema aveva chiuso i battenti perché il crollo delle presenze nella sala non era comunque sufficiente alla aspettative. In sostanza dopo il boom iniziale dal 1999 al 2004 ma il lento declino del cinema si avveniva in giorni infelici quando addirittura per abbattere le spese , si provò ad usufruire del sala come una vera e propria aula magna per la seconda università fino al marzo 2007 quando l’ultimo convegno politico segno la chiusura delle più antiche sale cinematografiche della provincia . Il politeama nato già nel 1930 ha avuto una sua fiorente vita nel dopoguerra quando addirittura si svolgevano fino agli anni sessanta le feste universitarie e liceali . Era un luogo di ritrovo di giovani coppie samaritane: Insomma la struttura non era soltanto una sala cinematografica, ma anche un luogo di ritrovo . Fu così che dopo anni di chiusura inaspettata , una società aprì di nuovo i battenti addirittura eseguendo una stagione teatrale quando il teatro Garibaldi era ancora un cantiere aperto. Poi il lento declino e la chiusura che si è poi constata con l’incendio che è stato accertato ieri pomeriggio . Ma c’è anche un’altra verità che potrebbe essere legata ad un presunto affare che si dovrà eseguire nel pieno centro storico . Una nuova società , che alcuni dicono legata ai colossi della Benetton si è comprata l’intero immobile per poterci costruire un vero e proprio centro commerciale , ma sembra che in un momento di magra come questo che si sta attraversando la nuova pratica stenta a partire .

Santa Maria Capua Vetere Politeama abbandonato ed appezzottato si incendia nel pomeriggio.

A più tardi il fimato girato fuori l'ex cinema









Incidente stradale nella notte , muore una ragazza di aversa


Una ragazza di 26 anni, Michela Grimaldi di aversa , ha perso la vita la scorsa notte in un incidente stradale avvenuto a Santa Maria Capua Vetere, nel casertano. Il suo fidanzato, Luigi Bosco , è rimasto ferito. L'auto sulla quale viaggiavano - i due stavano tornando nelle rispettive abitazioni da una serata trascorsa in compagnia di amici - si è scontrata con un'altra vettura e più precisamante con una macchina della vigilanza per motivi ancora da accertare. Sul caso indaga la polizia di Santa Maria Capua Vetere.

Santa Maria Capua Vetere .Intervento del Cosnil sulla situazione del bando di concorso.

Va sottolineato che in precedenza l’unico a sollevare dei dubbi circa l’applicazione della norma per il rinnovo dei contratti di assunzione a tempo determinato dei Vigili Urbani, fu il Sindacato CO.S.N.I.L. nel 2005.
Per aver manifestato le giuste perplessità, il Reggente dell’Unione Provinciale Luigi Alcamo, fu oggetto di una denuncia querela fatta dal Dirigente della P.M. De Rosa e, dopo un lungo processo svoltosi dinanzi al Giudice di Pace di S. Maria C. V. dr. Capone, fu assolto con formula piena dalle accuse di diffamazione ipotizzate.
Nella sentenza il Giudice ritenne legittime le perplessità sollevate dal Sindacalista.
Confortato da tale sentenza il Sindacalista Alcamo, avrebbe potuto querelare il Dirigente De Rosa per calunnia, ma non ritenne opportuno farlo ritenendosi pienamente soddisfatto poiché la sentenza aveva legittimato quanto sostenuto dallo stesso.
Inoltre, tengo ha precisare che negli articoli di stampa della Gazzetta di Caserta del 20.Ottobre.2008 e 27.Ottobre.2008 ho dichiarato che il concorso dei vigili era IRREGOLARE.

Il consiglio dell'ordine forense : la sede staccata del tribunale non è idonea.

IL CONSIGLIO:
Udita la relazione del Consigliere Avv. Alberto Zaza d’Aulisio;
Ritenuto che non ancora sono stati individuati gli ambienti della nuova sede di Caserta della Sezione del Tribunale destinati ad accogliere la sede distaccata del Consiglio dell’Ordine con espressa idoneità per l’allestimento di uno sportello di informazione e per l’installazione di un fotoriproduttore nonché per ospitare le Associazioni Forensi aventi titolo;
Ritenuto, altresì, che la nuova sede della Sezione del Tribunale e dell’U.N.E.P. di via Leonardo è priva di idonee aree pertinenziali per il parcheggio delle auto per cui con l’imminente trasferimento da via Arena, previsto per il 25 giugno p.v., si prospetta un concreto disagio per gli Avvocati, soprattutto per quelli provenienti dagli altri centri della provincia, con evidente situazione peggiorativa rispetto alla attuale;
Ritenuto, inoltre, che eventuali aree di parcheggio a pagamento da individuare sia su via Leonardo che su via Graefer, delimitanti, per due lati, il nuovo Palazzo di Giustizia di Caserta, appaiono insufficienti per soddisfare il fabbisogno sia degli Avvocati che degli utenti oltre che dei residenti e di quanti altri affluiscono in zona (sede anche della Sezione di Polizia Stradale) per esigenze diverse;
Verificato che, allo stato, il Consiglio non è stato ancora attivato ad esprimere il gradimento sulla individuazione della propria Sezione Distaccata mentre non si hanno ancora certezze sulle soluzioni al problema del parcheggio;
Espressa la viva preoccupazione di evitare che il trasferimento non consenta l’attivazione di idonea Sezione Distaccata del Consiglio e che non avvenga in assenza di comodo parcheggio per almeno un centinaio di auto per gli Avvocati con regolamentazione non penalizzante per modalità e costi, in relazione con la ragionevole durata dei tempi richiesti dalle udienze e dagli adempimenti vari;
Impegna
l’Amministrazione comunale di Caserta e segnala alla Presidenza del Tribunale di S. Maria C.V. la necessità di offrire soddisfacente riscontro tempestivo alle istanze di cui in narrativa ed a sospendere il trasferimento della Sezione di Caserta fin quando non si avranno certezze e concretezze sulla soluzione delle problematiche prospettate.
Si comunichi al Sindaco di Caserta ed al Presidente del Tribunale di S. Maria C.V.

F.to Il Cons. Segretario F.to Il Cons. Relatore F.to Il Presidente
Avv. Angelo Insero Comm. Avv. Alberto Zaza d’Aulisio Avv. Elio Sticco

Prima il comnunicato dell'amministrazione comunale, poi la risposta del popolo sammaritano.

DA INTERNO 18


Piano traffico, si valutano nuovi accorgimenti Positivo l'incontro tra l'amministrazione e i commercianti del comparto C1 nord. Si valuta la ossibilità di prolungare il doppio senso di marcia del secondo tratto di via Galatina 28/03/2009 - 09:13 Redazione in Attualita' Santa Maria Capua Vetere - L'amministrazione comunale ha incontrato ieri mattina i commercianti e i rappresentanti sindacali di categoria del comparto C1 della città per discutere delle problematiche connesse al nuovo piano traffico. I presenti hanno convenuto sulla possibilità di concertare eventuali accorgimenti che possano ridurre i disagi lamentati dagli esercenti. LE PROSSIME MOSSE - Lunedì mattina, i tecnici comunali e quelli indicati dai commercianti verificheranno la possibilità di realizzare una rotonda in prossimità dell’intersezione tra via Giovanni Paolo I e via Galatina, in alternativa verrà prolungato il doppio senso del secondo tratto di via Galatina fino all’ex incrocio.L’amministrazione ha ribadito la propria volontà di mantenere aperto il dialogo con i negozianti, anche attraverso la predisposizione di iniziative atte a favorire l’incremento del commercio locale, tramite l’organizzazione di eventi e la riqualificazione dell’arredo urbano. Intanto, a breve gli esercenti della zona potranno beneficiare dell’afflusso di centinaia di maestranze che, già dalla settimana prossima e per più di un anno, saranno impegnate nell’opera di abbattimento degli edifici siti nell’area dell’ex tabacchificio.

DELLA SERIE : AVETE UN' ANNO DI TEMPO PER GUADAGNARE CIO' CHE VI SERVIRA' PER SOPRAVVIVERE QUANDO APRIRA' IL CENTRO COMMERCIALE E VOI SARETE COSTRETTI A CHIUDERE , TANTO I PROBLEMI SARANNO SOLO VOSTRI NOI (GIUDICIANNI END CO.) SAPPIAMO GIA' CHE NON SAREMO PIU' ELETTI, E CHE DOPO DI NOI CI SARA' IL DESERTO TUTTO QUELLO CHE VI AVEVAMO DETTO NOI DEL" POPOLO SAMMARITANO" SI STA' PURTROPPO AVVERANDO E SIAMO PERO' CONVINTI CHE ANCHE LO "TSUNAMI" SI STA PREPARANDO, E ALLORA VI INVITIAMO A DENUNCIARE IL VOSTRO DISSENSO E LA VOSTRA INDIGNAZIONE CONTRO QUESTE OPERAZIONI SPECULATORIE CHE ARRECHERANNO GRAVISSIMI DANNI ALLA NOSTRA CITTA'.NON LASCIATEVI FUORVIARE DALLA LORO TRACOTANZA E DALLA LORO PREPOTENZA LE MOLTEPLICI OPERAZIONI CHE STANNO ATTUANDO IN TUTTA FRETTA SONO IL SINTOMO DEL PRESAGIO CHE SE NON LO FARANNO ORA TUTTO CIO' NON RIUSCIRANNO A FARLO PIU' !ATTIVATEVI TUTTI PER SAPERE E FAR SAPERE TUTTI GLI ILLECITI CHE QUEST'AMMINISTRAZIONE PONE IN ESSERE E SE CONOSCETE QUALCUNO DI LORO NON ABBIATE SCRUPOLI A DIRGLI CHIARAMENTE CHE DEVONO VERGOGNARSI

sabato 28 marzo 2009

I Giornalisti casertani insorgono contro Saviano, ma dove eravate quando bisognava attaccarlo ? Mia lettera al giornale e a Chiocci "Non sai i fatti "




E’ inutile incolpare Roberto Saviano che ha anche le sue responsabilità, ma nessuno e neanche a Milano e a Roma è stato capace di andare o di sapere quando lo scrittore fa questi soliloqui in modo tale da aprire un contraddittorio : Non serve a nulla denunciare poi : Sono con Simone De Meo che ha avuto il coraggio di farlo prima così’ come ho cercato di far capire io già nel 2006.

Egregio Gian Marco Chiocci del Giornale
Ho letto attentamente il suo articolo ( anzi il tuo articolo, visto che sono giornalista anche io) , ma devo far alcune precisazioni non perchè desideravo essere citato nella lunga schiera di giornalista , ma perché molto spesso non si sa con chi hai a che fare.
Io sono sempre convinto e se vuoi me puoi dare atto, che il giornalista deve essere sempre al di sopra delle parti esercitando un diritto di cronaca e di informazione attraverso il lettore che deve esprimere un giudizio, essendo lui il vero giudice del fatto .
Per questo motivo, negli anni e nei mesi addietro sono stato incaricato dai direttori per i giornali che io ho lavorato di seguire il processo più importante della storia contemporanea della provincia di caserta, il processo Spartacus 1 e 2 con relative sentenze. Ebbene come leggerai da questa lettera che ho già riportato affianco ed in alcuni pezzi miei sul blog, sono stato colui che è stato premiato dall’allora presidente del tribunale di santa Maria Capua Vetere Carlo Alemi oggi presidente del tribunale di Napoli con l’autorizzazione, a seguito di una mia richiesta , mentre i miei colleghi si sputtavano con avvocati della zona facendo a gara a chi prendeva prima la motivazione della sentenza senza pagare i diritti , a rilasciarmi l’intera motivazione del processo il 19 giugno2006. Il rilascio però, seguiva un altrettanto richiesta di diritti di segretaria che venivano pagati in centinaia di euro. Bene. Il tutto giungeva dopo aver seguito dal 3 marzo 2004 e fino alla sentenza di primo grado 15 settembre 2005 più di 200 udienze . In sostanza seguii la parte finale cioè quando i boss della camorra iniziarono ad avere in udienza un comportamento più agguerrito . Nelle 200 e più udienze che io ho seguito e dopo la pubblicazione degli articoli non sono stato mai minacciato. Nessuno poteva essere minacciato in aula poiché vi era una corte di assise formata da due galantuomini garantisti fino in fondo che hanno esercitato il loro lavoro presidente Catello Marano e Raffaello Maggi che è l’estensore della motivazione della sentenza del processo tanto attenta a ciò che dichiaravano gli imputati , ma in aula vi era anche un pubblico ministero, e consentimi di dirlo vero servito dello stato il Giudice Cafiero de Raho che addirittura ha stoppato sul nascere le dichiarazioni equivoche che si facevano in aula. Lo stato era presente. Proprio nel momento più caldo , doveva essere bersagliato anche io perché ero presente in aula. Non ho mai avuto minaccie, anzi ho fatto scivolare alcune manchevolezze di carattere bambinesco. Per la cronaca esisteva un libro all’aula bunker dove venivano annotati tutti i giornalisti che entravano e uscivano, questo registro è custodito presso il commissariato di polizia di Santa Maria Capua Vetere e per esso presso l’aula bunker . Pochi erano i giornalisti che come me si recavano presso il carcere per essere presenti in aula.
Spero che voglia rivedere un pò tutto perché sembra che molte di quelle persone non sono state neanche presenti all’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere .
Buon lavoro

Multe ai semafori, la cassazione inginocchia per sempre i comuni che usufrivano di tale servizio per incrementare abusivamante le casse

"Con la sentenza n. 7388 la Cassazione ha stabilito che per validare una multa per attraversamento di un semaforo rosso non è sufficiente la foto fatta dall’apparecchio di rilevamento delle velocità posto al semaforo, ma è necessaria la presenza dell’agente". A giudizio dell’Adoc (associazione difesa e orientamento consumatori) si tratta di «una sentenza giusta a favore degli automobilisti». «Apprezziamo ancora una volta la difesa del cittadino operata dalla Cassazione - dice Carlo Pileri, presidente dell’Adoc - che dopo le sentenze n.5621, relativa al ruolo degli ausiliari del traffico e n.11131, concernente gli autovelox, accoglie nuovamente le proteste dell’Adoc e di migliaia di consumatori. Le sentenze emesse dalla Corte Suprema testimoniano la crescita degli abusi da parte degli enti locali, che utilizzano in maniera distorta apparecchi e leggi al fine non di garantire una maggiore sicurezza, una migliore circolazione e il rispetto delle regole e degli automobilisti, ma solo allo scopo di fare cassa. Ogni anno, a causa dell’utilizzo improprio di questi strumenti gli automobilisti pagano circa 300 euro procapite di multe, con guadagni stratosferici per i Comuni. Per l’Adoc le sentenze sono un monito per un cambio di direzione degli enti locali nel settore». «Occorre, da parte di enti locali e autorità centrali, una gestione coordinata, coerente a livello normativo e condivisa con gli utenti - continua Pileri - è necessaria l’istituzione di un Comitato presso il ministero degli Interni che autorizzi i Comuni alle modifiche che questi vogliono attuare in merito alla segnaletica stradale, e che sia in grado di rendere omogenei i criteri d’utilizzo e di installazione di tali apparecchi su tutto il territorio nazionale. L’Adoc è comunque disponibile ad assistere tutti coloro che ritengono di avere ragione per casi analoghi».

La delegata del pd sammaritano Mariella Uccella sugli interventi di via galatina e Via Giovanni Paolo I


L’Amministrazione Comunale di S.Maria Capua Vetere ha perso un’altra occasione per evitare di fare una ennesima figuraccia.
Questa volta è il caso degli interventi sulla viabilità nelle zone di via Galatina e via Giovanni Paolo.
Infatti, di questo si tratta e non, come impropriamente si parla, di un piano traffico.
Un intervento questo che sarebbe voluto essere considerato innovativo, ma è stato solo improvvisato (ma era così difficile prevedere problemi di traffico in quella zona con l’apertura del casello autostradale?).
Si conferma così che questa è un’Amministrazione caratterizzata da una immobilità assoluta che, quando fa, sbaglia nel metodo e nel merito.
Una decisione, questa della modifica del traffico, che penalizza i residenti ed i commercianti della zona, che non sono stati ascoltati né adeguatamente informati, e non risolve i problemi di congestione della zona.
Un intervento parziale senza una visione completa dei problemi del traffico e dell’assetto del territorio che impone a chi arriva nella nostra Città di passare per una strada priva di illuminazione e dissestata.
Certo non è un bel biglietto da visita.
A ciò si aggiunge la solita allergia dell’Amministrazione Comunale alle critiche ed alla richiesta di confronto democratico dei cittadini.
Ma in fondo ciò è naturale per una maggioranza raffazzonata che ha nel suo codice genetico il tradimento della volontà popolare, e che ha come unico collante quello dell’istinto di sopravvivenza.
A questo punto credo che la cosa più opportuna sia porre fine a questo accanimento terapeutico contro la città e ridare finalmente la parola di nuovo ai cittadini.
LA DELEGATA REGIONALE PD
UCCELLA MARIA LEONARDI

L'intervento di Gaetano Rauso sulla situazione politica sammaritana.


Per anni abbiamo assistito al sacco indiscriminato della Città, al suo decadimento ed alla sua consegna in mani che ne hanno distorto l’essenza, stritolando tutto il tessuto sociale e la sua originale collocazione di elite tra le città della Provincia di Caserta e dell’intera Regione. Per mancanza di conoscenza delle regole che governano la Pubblica Amministrazione o, forse, per spregiudicatezza e puro interesse, hanno fatto e disfatto, uscendone finora impunemente, anzi, oggi dopo la proposizione di alleanze trasversali finalizzate a stravolgere la volontà espressa dall’elettorato che li ha chiaramente condannati, hanno in mente di continuare la politica delle vecchie amministrazione finalizzata a porre in essere il sacco del territorio e le speculazioni edilizie, in spregio della Legalità e dell’interesse pubblico.
Questi squallidi personaggi che, per scoraggiarmi, non lesinano azioni intimidatorie o diffamatorie, senza curarsi dell’economia e del futuro della nostra amata Città, ne hanno sconvolto il territorio e l’hanno posta agli onori della cronaca, non più come sede di antichità classiche, del Tribunale, di Università e di opere d’arte, ma solo come sede dell’impianto di discarica dei rifiuti e come terra di conquista di bande di malavitosi e di speculatori.
Tutto ciò è una vergogna!
Per anni, per incuria o per calcolo scellerato, non sono state perfezionate le procedure per acquisire al Patrimonio Comunale opere di urbanizzazione e terreni che dovevano, per convenzione, essere destinati ad opere di pubblica utilità.Su questi terreni, oggi, sono stati costruiti edifici, per nulla destinati a pubblica utilità, ma a soddisfare l’appetito di speculatori che sono stati supportati da chi aveva il potere di permettere che questi scempi si concretizzassero, defraudando la “Res Pubblica”.
Che fine hanno fatto le indagini che sono state avviate?
Quando pagheranno i responsabili?
Oggi, credendosi impuniti, come finora lo sono stati, stanno perfezionando le pratiche per avviare i lavori di altri grossi progetti tesi solo alla speculazione e non al benessere, che potrà solo essere effimero, della popolazione di Santa Mari; Già si annuncia la costruzione di un centro commerciale ed altro nell’Ex Tabacchificio e la realizzazione di un altro intervento costruttivo, a dir poco discutibile, nell’ex Mulino Parisi.

venerdì 27 marzo 2009

ECCO LA GAZZETTA DI NAPOLI DIRETTA DA FRANCESCO MARINO


Sparatoria allo Iacp di Santa Maria Capua Vetere

Ci sarebbero retroscena quanto mai eclatanti dietro la sparatoria avvenuta ieri mattina nel rione iacp a Santa Maria Capua Vetere. Sembra che il vero testimone oculare un ragazzo di appena 16 anni presente alla scena sia introvabile. Secondo una prima ricostruzione la vicenda pare sia maturata nell'ambito di una lite familiare dei fratelli De Luca . La lite con pistolettate che questa mattina ha portato al ferimento di Francesco De Luca. Quest'ultimo è stato ferito con un colpo di pistola da fratello Giovanni mentre era in corso una discussione tra i de fratelli alla presenza dei rispettivi figli. Uno di questi, di sedici anni, figlio del feritore, è ricercato per concorso in tentato omicidio, lesioni personali gravissime e porto e detenzione abusiva di arma insieme al padre.

Arrestata sorella del boss di O ninno Anna Iovine

I carabinieri del Comando provinciale di Caserta hanno arrestato questo pomeriggio a San Cipriano d'Aversa (Caserta) Anna Iovine, 42enne sorella del latitante Antonio Iovine, detto "'o ninno", capo dell'omonimo clan camorristico confederata ai casalesi. La donna è accusata di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nasce nelle indagini svolte dai carabinieri nei confronti del gruppo Iovine che lo scorso 26 maggio hanno già portato all'arresto di 55 affiliati al clan e al sequestro di beni per 80 milioni di euro. Il 9 luglio fu quindi arrestata Enrichetta Avallone, moglie del boss latitante, per lo stesso reato contestato ad Anna Iovine. In particolare gli inquirenti hanno accertato che la moglie e la sorella del capo clan, in concorso con Ernesto De Luca, anch'egli latitante, avevano attuato gli ordini di Antonio Iovine, cercando di impedire alla propria cognata Rosanna De Novellis, 49enne vedova di Carmine Iovine, ucciso in un agguato camorristico nel 1994 e fratello di Antonio, di recarsi a San Cipriano d'Aversa, intimandole anche di cessare la conduzione del negozio 'Intimo di Roen' nel centro commerciale Borgo Antico. Alla vittima veniva contestato, per diverse motivazioni, di aver infranto le ataviche regole dell'organizzazione mafiosa ed in particolare a De Novellis, a pieno titolo inserita nell'organizzazione criminale, anche per coprire la latitanza del cognato, venivano imputate alcune condotte non gradite alla famiglia Iovine: dall'aver allacciato una relazione sentimentale con una persona estranea al clan all'aver manifestato la minaccia di denunciare alcune vessazioni patite, fino all'opposizione alla pretesa della cognata Enrichetta Avallone di comportarsi da padrona nel prelevare gratuitamente capi di abbigliamento all'interno del negozio di intimo. Per questo i vertici del gruppo criminale avevano deciso di punirla, attraverso le decisioni adottate dal capo clan, attuate dalla consorte Enrichetta Avallone e dalla sorella Anna Iovine, che era giunta anche ad ipotizzare una spedizione punitiva nei confronti della De Novellis, non appena fosse stata notata all'interno dell'esercizio commerciale da lei condotto. L'arrestata è stata portata nel Carcere femminile di Pozzuoli

Roberto Saviano . Per non dimenticare ciò che è sucesso nel novembre 2006

Egregio Fabio Fazio, ricorda negli anni ottanta quando insieme a Fabrizio Frizzi, Marco Danè ed altre persone svolgeva l'attività di presentatore nel programma Paroliamo . Per la cronaca le voglio ricordare ciò che è accaduto nel novembre 2006. L'Ansa che ha raccolto la notizia .
Ecco i lanci del novembre 2006 quando la Gazzetta di Caserta scoprì che il padre di Roberto Saviano era sotto processo , ed è ancora oggi .
Egregio
CRO:PADRE SCRITTORE SAVIANO INDAGATO IN CASO FALSI RIMBORSI ASL 2006-11-24 21:07 PADRE SCRITTORE SAVIANO INDAGATO IN CASO FALSI RIMBORSI ASL L'AUTORE DI 'GOMORRA': E' SOLO UNA VITTIMA NAPOLI (ANSA) - NAPOLI, 24 NOV - Una storia di falsi rimborsi che coinvolge una rete di medici nelle zone di pertinenza delle Asl di Napoli e Caserta, sulla quale procede da oltre un anno e mezzo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, con 27 indagati. Nella vicenda compare il nome di Luigi Saviano, 60 anni, padre dello scrittore Roberto, autore del libro-denuncia 'Gomorra': il medico - come riporta oggi il quotidiano "La Gazzetta di Caserta" - è da tempo tra gliindagati, anche se solo ora la notorietà acquisita dal figlio ha fatto balzare il suo nome alla ribalta della cronaca. Lui, Roberto, raggiunto al telefono, ha prima detto di "non sapere nulla" della vicenda,e poi, informatosi, ha smentito le accuse sostenendo che il padre sia"una vittima". Secondo il quotidiano locale, a Luigi Saviano, medico dibase della Asl Napoli 3, a Frattamaggiore, come agli altri indagati sarebbero contestate ipotesi di reato per fatti relativi agli anni 2001 e 2002: in quel periodo sarebbero circolate prescrizioni di medici di base intestate ad ignari pazienti, firmate con l'obiettivo diottenere rimborsi dal servizio sanitario regionale per prestazioni mai erogate. L'avvocato Marina Di Siena, civilista, che segue Luigi Savianospiega: "Il dottor Saviano è stato in realtà vittima di una truffa: per un episodio che risale a un periodo a cavallo fra il terzo e il quarto trimestre del 2004". La spiegazione: "Colpito da una gravemalattia autoimmunitaria, Luigi Saviano dovette ricorrere a delle trasfusioni e chiese di essere sostituito per tre mesi. Il sostituto, Angelo Luca Capasso, individuato come medico noto, anche nel giro delle sostituzioni, procedette a prescrizioni mediche che non rientravano nelle abitudini del titolare. Impegnative che la Asl contestò al dottor Saviano al rientro". "Venne fuori che Capasso non era neanchemedico, non aveva il titolo per esercitare la professione, si avvaleva di un timbro falso - continua il legale - Tuttavia la Asl procedette comunque nei riguardi di Saviano, chiedendogli un rimborso di 10 mila euro, e sospendendolo dal lavoro". Procedimenti di carattereamministrativo, successivamente impugnati, con una richiesta di risarcimento per danni morali. "La Asl ha già ritirato la delibera con la quale chiedevail risarcimento - conclude l'avvocato - La sospensione dal lavoroinvece è ancora attiva: sarà il Tar a pronunciarsi in merito a dicembre. L'ordine professionale ha già assicurato al nostro assistito,seguito anche dall'avvocato Antonio Gentile, di stare tranquillo".(ANSA).
CRO:PADRE SCRITTORE SAVIANO INDAGATO PER FALSI RIMBORSI ASL (2) 2006-11-24 22:17 PADRE SCRITTORE SAVIANO INDAGATO PER FALSI RIMBORSI ASL (2) +++RIPETIZIONE CORRETTA+++ CASERTA 24 NOV (ANSA) - CASERTA 24 NOV - La Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere ha rinnovato la richiesta di nuovi supplementi di proroga per l'inchiesta, avviata circa due anni e non ancora conclusa, relativaa presunte truffe ai danni del servizio sanitario da parte di medici, titolari di case di cura, centri specialisti radiologici e poliambulatoriali delle province di Caserta e di Napoli. I reati ipotizzati nei confronti di 27 persone, inserite nel secondo filone dell'inchiesta, si riferirebbero a presunte irregolarità nella richiesta di prestazioni sanitarie , da parte dei medici e dei rimborsi all'Asl da parte dei titolari dei centri specializzati coinvolti nell'indagine e vanno dall'associazione per delinquere allatruffa e al falso, dalla ricettazione alla corruzione ed alla concussione. Il meccanismo della truffa si basava sulla richiesta dei medici coinvolti nelle indagini, di esami clinici o radiografici, spesso molto costosi ,da effettuare in centri convenzionati compiacenti e prescritti solitamente ad ignari assistiti.Prestazioni per le quali case di cura o centri specializzati chiedevano ,poi, il rimborso alle ASL che ottenevano facilmente , talvolta anche con la complicità di funzionari delle stesse ASL. Nell'indagine risultano coinvolti medici diCaserta e di alcuni centri di Terra di Lavoro, tra cui anche sanitari o imprenditori del settore impegnati politicamente, titolari di avviati centri di radiologia, titolari o azionisti di case di cura. Indagati, altresì, medici o imprenditori del settore sanitario di Napoli, Bacoli, Frattamaggiore e Nocera Inferiore.(ANSA).

Santa Maria Capua Vetere. Nuovo piano Traffico ecco le foto della manifestazione di ieri











giovedì 26 marzo 2009

Sette poliziotti municipale di Santa Maria Capua Vetere vogliono il tfr dal Comune

Santa Maria Capua Vetere . Dopo l’atto del Tar Campania giunge anche un atto di diffida con conseguente fissazione di una udienza davanti alla magistratura ordinaria. Ma si apre una nuova indagine davanti alla Corte dei Conti. Sette poliziotti municipali in servizio al Comando di Santa Maria Capua Vetere oggi pomeriggio saranno ricevuti per stabilire il trattamento per il Tfr che ancora non hanno ricevuto dal 2004 . L’udienza è stata stabilita in seguito all’atto di significazione stragiudiziale e di messa in mora che Giuseppe Cirillo, Giuseppe Di Massa, Pasquale Petagine, Mario Schiavone, Maurizio Migliorini, Cinzia di Virgilio, Riccardo Di Biase, tutti assistiti dall’avvocato Ciro Centore che ha notificato al comune di Santa Maria Capua Vetere , ma anche ai responsabili amministrativi dell’ente ,alla corte dei Conti, all’Ufficio Provinciale del Lavoro l’atto di diffida in data 2 marzo 2009 . In sostanza nel permettere che gli istanti, hanno lavorato a seguito di avviso pubblico alle dipendenze del comune di Santa Maria Capua Vetere nella qualità di operatori della polizia locale e che lo hanno fatto in base al rapporto al bando pubblicato, e prendendo, quali vincitori servizio a tutti gli effetti di legge, e in realtà è un rapporto di lavoro a tempo indeterminato il servizio e il rapporto di lavoro, fasullamente indicato, come rapporto a tempo determinato, per il quale sussiste contenzioso davanti alla magistratura ordinaria e non , ha dato luogo, in ogni caso , alla scadenza di ogni singolo rapporto, alla doverosa corresponsione di un trattamento di fine servizio, corresponsione che purtroppo , non è stata soddisfatta perché non c’è stata mai la liquidazione del Tfr sia pure per i periodi di volta in volta attivati e spenti . Per questi motivi i sette poliziotti municipali hanno diffidato il comune a corrispondere non oltre un tempo ragionale dalla notificazione dell’atto di diffida ogni somma dovuta a titolo di trattamento di fine rapporto correlata ai singoli rapporti di lavoro . I sette poliziotti hanno anche trasmesso l’atto di diffida alla Corte dei Conti per le responsabilità personali che incombono a seguito di omissioni o ritardi per i dovuti atti di ufficio come dalle recenti disposizioni di normativa.

Santa Maria Capua Vetere. Sorperso a spacciare droga in via G. P. posto in stata di detenzione


32enne pregiudicato arrestato per detenzione e spaccio di hashish
in via Giovanni Paolo I a Santa Maria Capua Vetere.


Nella serata di ieri, in Santa Maria Capua Vetere (ce) via Giovanni Paolo I, nel corso di un servizio finalizzato alla repressione dei reati in materia di droga, i carabinieri della stazione di San Prisco hanno arrestato in flagranza di reato per “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti” il 32enne pregiudicato Ettore Valentino , residente al rione i.a.c.p. di Santa Maria Capua Vetere.
Il Valentino e’ stato sorpreso mentre cedeva una dose di sostanza stupefacente tipo “hashish” (peso gr. 0,3 circa) ad un ventenne del luogo, segnalato alla prefettura di Caserta quale assuntore.
A seguito di un’accurata perquisizione personale, i militari operanti hanno rinvenuto e sequestrato ulteriori gr. 7 di “hashish”, un coltello a serramanico e la somma contante di euro 70, ritenuta provento dell’illecita attivita’ di spaccio.L’arrestato, dopo le formalita’ di rito, e’ stato associato alla casa circondariale di santa maria capua vetere.

mercoledì 25 marzo 2009

Coltivazione di piantagione di marjuana, liberi i quattro giovani arrestati ieri durante una operazione

Scarcerati dopo nemmeno 24 ore dall’arresto I Quattro giovani, tre di Trentola Ducenta, Angelo D’Urso, 35 anni, Michele Coviello, 19, e Angelo Boccarossa, e uno di Lusciano, Giovanni Brunitto, 21, erano finiti icrcere perché accusati di produrre e spacciato sostanze stupefacenti. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere L’avvocato Dezio Ferraro difensore di tutti e quattro ha chiesto ed ottenuto la scarcerazione di tutti i giovani . Sono stati i carabinieri della stazione di Trentola Ducenta, appartenenti al reparto territoriale di Aversa coordinato dal tenente Giuseppe Fedele, dopo alcune segnalazioni sono giunti presso una casa disabitata, utilizzata da D’Urso. Nel bagno era stata allestita una serra con lampada alogena, stufa, ventilatore e un “lenzuolo” di carta domopack, unito da nastro adesivo e appeso al centro della stanza per riflettere la luce, dove sono state rinvenute 10 piante di un metro e mezzo di altezza, per un totale di due chili di marijuana. Inoltre, i militari hanno trovato 10 buste di marijuana già confezionate, per un peso complessivo di 10 grammi, tre coltelli a serramanico e una pistola scacciacani con tappo rosso.

Rapina a Santa Mria Capua Vetere , il gip nonostante il pm avesse chiesto 8 anni di reclusione vuole sentire la parte offesa.


Ennesimo colpo di scena al processo nei confronti di Vincenzo Marino, originario di Cesa, accusato di tentato omicidio e rapina, la cui udienza si è tenuta ieri dinanzi al Gup del Tribunale di S. Maria C.V..
Il processo si sta celebrando con il rito abbreviato e già all'udienza scorsa, dopo che il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna ad 8 anni di reclusione, c'era stato un primo elemento di sorpresa. Il Gup dott. Francesco Chiaromonte, dopo una lunga camera di consiglio, invece di emettere la sentenza, aveva deciso di riaggiornare il processo disponendo l'esame della persona offesa. Per cui il processo ieri mattina doveva servire proprio a questo.
La difesa dell'imputato, affidata agli avvocati penalisti Enzo Guida e Michele Angelo Basile, aveva sollevato, nel corso della discussione finale, una serie di dubbi sulla attendibilità della dichiarazione resa dalla vittima, insistendo per un giudizio di assoluzione dal delitto di rapina e per una esclusione del tentato omicidio con derubricazione in lesioni volontarie.
La difesa ha inoltro prodotto la cartella clinica della persona offesa ed una consulenza medico legale per dimostrare che mai c'è stato il pericolo di vita per la vittima.
Quest'ultimo dopo il suo esame, sottoposto alle domande del giudice e della difesa, non ha convinto del tutto il tribunale. Il giudice infatti ha deciso di acquisire i tabulati telefonici della vittima, per conoscere anche la sua esatta collocazione al momento dell'avvenuta aggressione.
Su questo punto, infatti, l'imputato ed i suoi difensori hanno sempre sostenuto che i fatti si siano svolti in altro luogo e che l'accusa di rapina è totalmente inventata. Il giudice, anche per saggiare l'attendibilità della persona offesa, dopo il suo esame, ha deciso di procedere all'acquisizione dei tabulati telefonici, aggiornando, in questo modo, il processo al prossimo 13 maggio.
Marino, 40 anni, incensurato e di professione muratore, è stato arrestato lo scorso 13 settembre per un episodio di rapina e tantato omicidio che si era verficato nella notte tra il 8 e il 9 settembre scorso. Secondo l'accusa, armato di un coltello, aveva rapinato un automobilista che transitava lungo l'arteria che collega S. Tammaro a Santa Maria Capua Vetere. Non pago della esigua somma di denaro, poco piu' di 100 euro, sottratta al malcapitato, sempre secondo la denuncia, avrebbe colpito ripetutamente all'addome la vittima, ricoverato, successivamente presso l'ospedale di S. Maria C.V. in prognosi riservata.
Il Marino si è sempre difeso escludendo la rapina e sostenendo che le ferite erano state dovute ad un litigio con l'uomo.

Nell'archivio di Genchi vi sono anche politici casertani intercettati


ROMA - Politici, imprenditori e giornalisti campani , ma anche casertani sarebbero stati spiati da Gioacchino Genchi. Nell'archivio il consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, i carabinieri del Ros avrebbero individuato 13 milioni di intestatari di utenze telefoniche, le cosiddette 'anagrafiche'. E' quanto si apprende in ambienti investigativi. Tra il materiale sequestrato nel corso delle recenti perquisizioni disposte dalla procura di Roma nell'ufficio di Genchi a Palermo, attualmente al vaglio degli investigatori, anche dati relativi a un milione e 160 mila persone ricavati delle anagrafi di Palermo, di Mazara del Vallo e di alcuni comuni calabresi. Il totale dei tabulati acquisiti da Genchi ammonterebbe, infine, a 350 milioni di righe di traffico telefonico, ognuna delle quali contiene un chiamante, un chiamato, data, ora, durata e ubicazione della cella telefonica.Durante le inchieste Poseidone e Why Not condotte dalla procura di Catanzaro, Genchi avrebbe acquisito - secondo gli accertamenti del Ros, citati nella relazione del Copasir sui 'rischi per i servizi segreti derivanti dall'acquisizione e mancata distruzione di dati sensibilì - le 'anagrafiche' di circa 392mila soggetti, sia persone fisiche che giuridiche: un numero che ora lievita addirittura a 13 milioni, dopo l'esame del materiale sequestrato dai carabinieri a Palermo. Materiale, viene sottolineato da fonti investigative, che infatti non riguarda più solo le due indagini di Catanzaro, ma tutti i numerosi procedimenti penali di cui Genchi si è occupato come consulente. Analogamente, rispetto ai 1.402 tabulati di traffico telefonico richiesti da Genchi nell'ambito di Why Not e Poseidone, ora si parla della cifra record di 351 milioni di righe di traffico telefonico recuperate nell'archivio, dove ogni riga corrisponde ad una chiamata, con tutti i dati identificativi della chiamata stessa. Ci sono poi le anagrafi di Palermo, Mazara del Vallo e di alcuni comuni calabresi ancora in corso di identificazione che sarebbero state letteralmente 'copiate', forse per consentire al consulente di effettuare dei collegamenti con gli intestatari delle utenze telefoniche.

martedì 24 marzo 2009

Lavori al municipio di Grazzanise fuori legge

Contrasto al lavoro nero: non in regola quattro operai su cinque, impegnati nei lavori per la realizzazione della nuova casa comunale di Grazzanise.


Nella mattinata odierna, in Grazzanise (ce), a conclusione di un mirato servizio finalizzato a verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ed il contrasto al lavoro nero, i carabinieri della stazione di Grazzanise e del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di caserta, hanno effettuato un controllo presso il cantiere edile sito in via Enrico Lauro, ove una ditta di Casapesenna (ce) e’ impegnata nella realizzazione della nuova casa comunale di Grazzanise.
Nella circostanza, gli operanti hanno accertato la presenza di quattro operai su cinque non in regola con la normativa sul lavoro e previdenziale.
Per tale motivo e’ stato immediatamente disposto il provvedimento di sospensione dei lavori e sono state elevate sanzioni amministrative pari ad euro 2.500.

Grazie a tutti, questo è solo l'inizio.

Grazie a tutti per la fiducia accordatami , oggi abbiamo superato quota 30.000 in cinque mesi . Ciò significa che 6000 persone e visitatori hanno cliccato con il mouse sul mio blog ritenendolo credibile e senza remore . Lo faccio con la consapevolezza di non essere un personaggio , ma una persona umile che si è guadagnato sul campo i punti necessari affinché si possa fare informazione senza essere pagati e senza avere paura che ti spengono i riflettori . Sono più forte di prima, anche se qualcuno mi voleva mettere in sordina. Queste poche parole servono a far capire che l'informazione non si compra, chi lo fa è un codardo perché vuole nascondere la democrazia e quello che è più sacrosanto la libertà di pensiero che vi è nel nostro paese.

Condannato Salvatore Neri, Aveva minacciato un poliziotto

Mondragone: Minacciare un poliziotto municipale che non vuole togliere la multa è reato Condannato a sei mesi di reclusione testimone di giustizia che ha accusato i La Torre. La pena è stata di 6 mesi , piccola ma simbolica poichè il giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere della sezione staccata di Carinola Dottoressa Carapella ha dato ragione alle tesi della parte offesa che era assistita dall’avvocato Luigi Iannettone e Filomena Cennami. Giuseppe Saulle vigile urbano del comune di Mondragone aveva multato il figlio di Salvatore Neri noto personaggio di Mondragone detto mangiasciarre, nell’anno 2005. Neri quel giorno, quando si verificò la constatazione, si era recato al comando vigili di Mondragone per far togliere la multa al figlio e proprio li incontrò Giuseppe Saulle. Il Neri con aria abbastanza minacciosa gli disse alcune parole non proprio consone all’indirizzo del poliziotti municipale Giuseppe Saulle che non si piegò a quanto aveva anzidetto il Neri tanto da recarsi presso il tribunale e sporgere denuncia all’autorità giudiziaria. Il dibattimento si è aperto qualche tempo fa, ma durante le udienze è venuto fuori che il Nerio aveva in ogni caso affermato che non si doveva più permettere di fermare il figlio altrimenti potevano succedere cose ben più diverse da quelle accadute . In sostanza oltre alle minacce si è configurato unn tentativo di lesioni che il giudice monocratico ha riconosciuto nella pena edittale commiata al Neri: alla fine Il giudice lo ha condannato alla pena di sei mesi di reclusione.

Violenza a santa Maria Capua Vetere , De Luca risponde al gip e denuncia il meretricio della ragazza

Santa Maria Capua Vetere Si tinge di giallo la vicenda giudiziaria dell’imprenditore che ha violentato una ragazza di 21 anni di Santa Maria Capua vetere. La violenza si incrocia con una storia di meretricio ma è senz’altro una brutta storia. Nicola de Luca l’imprenditore sammaritano titolare della impresa Ambiente Italia stammattina si è presentato davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere del 52enne della città del foro che ha chiarito la sua posizione ed è andato al di la di quello che gli era stato contestato . In sostanza il De Luca ha dichiarato che il rapporto sessuali con la donna c’era stato non uno, ma diversi tanto da fornire i luoghi e e i giorni degli appuntamenti tanto da dichirare anche che alla fine , il De Luca la pagava. Il tutto avveniva tra due persone consenzienti,ma il giudice per ò una volta ascoltato si è riservata di decidere anche perché in base alla indagine svolte potrebbe chiedere di ascoltare la ragazza che lo ha denunciato . De Luca imprenditore nel ramo delle pulizie con la ditta Ambiente Italia che ha sede in via Martiri d'Ungheria, è stato arrestato al termine di un'operazione condotta dagli uomini del commissariato di polizia guidato da dal vice questore Arturo Compagnone . L'accusa è di violenza carnale, dopo la denuncia di una giovane di 21 anni, aggredita dall'uomo lo scorso febbraio. La donna, assistita dall'avvocato Raffaele Gaetano Crisileo, è stata, nel corso delle indagini subito avviate, sottoposta a più visite mediche, che hanno contribuito a confermare il quadro indiziario nei confronti del De Luca, che poi è stato arrestato. La difesa dal canto suo aspetta la motivazione del gip di Santa Maria Capua Vetere Stefania Amodeo prima di formulare un ricorso davanti al tribunale del riesame di Napoli poiché ci potrebbero essere delle sorprese anche in fase di indagine essendo la deposizione del De Luca abbastanza esplosiva proprio in relazione al meretricio che è venuta fuori durante l’interrogatorio . Nicola De Luca ieri dopo la deposizione è stato accompagnato in carcere dove rimarrà fino a quando non sarà trascorso il tempo necessario per la suya liberazione. Per adesso di questa vicenda c’è il silenzio più totale della donna che è rimasta vittima di una vioneza carnale che rimane il peggior reato per un uomo .

Statali in guerra contro gli onorevoli ecco quanto prendono di pensione

Gli statali della pubblica amministrazione hanno iniziato la loro campagna contro il sistema pensionistico : o fanno addirittura via email inviando a tutti gli impiegati questo volantino che pubblichiamo integralmente

Disonorevoli pensioni
Si riparla di nuovi interventi sul sistema pensionistico. Mentre Brunetta vuole portare a 65 anni l’età di pensionamento delle donne, Tremonti dichiara che il welfare e le pensioni sono da
riformare. Sacconi lo smentisce sostenendo che il problema non è all’ordine del giorno del governo.
Ma noi sappiamo che mente e che probabilmente, anche per effetto della crisi in atto, qualche
intervento non potrà essere rinviato.
In astratto potremo anche essere d’accordo. Ma riteniamo ingiusto pensare di sottrarre soldi in
futuro a chi fatica ad arrivare alla fine del mese, mentre ancora sulle pensioni dei parlamentari
non si è fatto praticamente nulla. Naturalmente il problema si pone nello stesso modo per tutti i
consiglieri regionali anche se le regole sono più rigorose. Noi diciamo che è scandaloso quanto
avviene oggi, anche se per i nuovi eletti di questa legislatura vi sono regole più restrittive (è
necessario fare 5 anni pieni per poter ricevere l’assegno). A mio giudizio, come per tutti i lavoratori,
i contributi pagati dovrebbe essere versati in un fondo presso l’Inps (come per i lavoratori a
progetto) ed utilizzati per determinare la pensione di vecchiaia al 65° anno o per integrare
l’eventuale altro trattamento pensionistico dovuto per altra causa. Ma la questione veramente
fondamentale è che le nuove regole dovrebbero valere anche per chi è già ex parlamentare e fruisce
dell’assegno. Non accettiamo che si parli di “diritti acquisiti” e quindi non modificabili. La
Corte Costituzionale ha già sancito che non si tratta di vera e propria pensione, ma di vitalizio,
come tale modificabile in qualunque momento. Per intanto ogni ex parlamentare si basa sulle regole
esistenti al momento in cui ha lasciato il Parlamento, regole che in passato avevano dell’incredibile.
Siamo infatti in presenza di casi clamorosi e vorrei qui citarvi quelli più emblematici:
Irene Pivetti, nel 2013, a 50 anni, dopo 9 anni a Montecitorio inizierà a percepire una pensione di
6.203 euro mensili. Giuseppe Gambale, entrato ragazzino nel 92', è andato in pensione nel 2006 a
42 anni con 8.455 euro lordi al mese. Giovanni Valcavi, banchiere varesino, è rimasto al Senato 68
giorni (dovette poi dimettersi per incompatibilità) ma ogni mese, dal 23 aprile del 1992 , porta a
casa una pensione attualmente di 3.108 euro. Dall'autunno del 2000 incassa ogni mese il vitalizio
senatoriale (sia pure ridotto per reversibilità) la vedova di un uomo che non mise mai piede al
Senato: Arturo Guatelli, che subentrò a camere già sciolte al senatore Morlino (morto per infarto).
Vi sono 4 ex parlamentari radicali ( Angelo Pezzana, Piero Graveri, Luca Boneschi e René
Andreani), che percepiscono una pensione di 1.733 euro netti al mese per essere stati al
Parlamento un solo giorno. Si sono infatti dimessi lo stesso giorno in cui sono stati proclamati
eletti. Toni Negri, leader di Potere operaio, nel 1983 era detenuto per associazione sovversiva e
insurrezione armata contro i poteri dello Stato. Pannella lo inserì nelle liste radicali facendolo
eleggere in Parlamento, dove i mise piede alla Camera solo per sbrigare le pratiche connesse al
suo insediamento. Dopo 64 giorni e 9 sedute, temendo di finire di nuovo in gattabuia, si diede alla
latitanza in Francia senza mai più farsi vedere a Montecitorio. Ciononostante, dal 1993 (compiuti
60 anni) riscuote ogni mese la pensione parlamentare, oggi di 3.108 euro. Altri parlamentari con
meno di 60 anni si sono aggiunti con l’interruzione dell’ultima legislatura: Antonio Martusciello,
Fi, , 46 anni, dal 1° maggio 2008, intasca 7.959 euro lordi al mese di vitalizio. Lo stesso avviene
per Rino Piscitello, Pd, 47 anni e mezzo e pure lui ha 4 mandati. Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi),
49 anni, deputato dal 1992, 16 anni di mandato effettivo, vitalizio di 8.836 euro lordi al mese.
Enrico Boselli (Sdi), 51 anni, 4 mandati e 7.958 al mese. Come Oliviero Diliberto, segretario del
Pdci, 52 anni. Ricevono 6.203 euro al mese: Mauro Fabris (Udeur) e Franco Giordano (Prc)
entrambi 50 anni, Stefano Boco (Verdi), 52 anni, Carlo Leoni (SD), 53 anni, Gloria Buffo (SD) 54
anni, Marco Fumagalli (SD), Maurizio Ronconi (Udc), 55 anni, Dario Rivolta (FI) 55 anni,
Salvatore Buglio (RnP), 57 anni, Tana de Zulueta (Verdi), 57 anni, Mauro del Bue (Psi), 57 anni,
Francesco Monaco (Pd), 57 anni. Hanno un mensile di 3.636 euro: Dario Galli (Lega), 57 anni,
Giannicola Sinisi (Pd), 51 anni, Natale D’Amico (Dini), 52 anni, Roberto Barbieri (Psi), 55 anni,
Roberto Manzione (Consumatori), Gianni Nieddu (Pd), 56 anni . Percepiscono 7.959 euro al mese
Ettore Peretti (Udc), 50 anni, Ramon Mantovani (Prc), 53 anni, Enrico Nan (FI), 55 anni, Fulvia
Bandoli (SD), 56 anni. Pietro Folena (Prc), 50 anni, 8.836 euro. Incassano 8.164 euro al mese
Franco Danieli (PD), 52 anni, Stefano Morselli (La Destra), 54 anni, Euprepio Curto (An), 56
anni, Aniello Palumbo (Pd), 56 anni, Tiziana Valpiana (Prc), 57 anni. Ancora, tra i “giovani”
pensionati del Parlamento, ritroviamo Marco Taradash, 57 anni, ex deputato di Forza Italia, un
tempo radicale, e Alfonso Gianni, 58 anni, 15 di anzianità parlamentare, di Rifondazione , Valerio
Calzolaio (Pd), e Vittorio Sgarbi, 55 anni, con 8.455 euro al mese. Ci sono anche sotto i
sessant’anni, l’ex magistrato di «Mani pulite» Tiziana Parenti, Maura Cossutta, figlia del
fondatore dei Comunisti italiani Armando; e Annamaria Donati, Verde della prima ora, Peppino
Calderisi, storico combattente contro il finanziamento dei partiti quando era seguace di Marco
Pannella, ora in Forza Italia e Nando Dalla Chiesa, 58, Pd. Ci sono gli ex senatori Edo Ronchi
(Pd), 58 anni,e Willer Bordon, 59 anni: entrambi avranno (riscatti permettendo) il massimo del
vitalizio senatoriale: 9.604 euro. Non vanno poi dimenticati gli ex parlamentari condannati per
gravi reati e che ciononostante percepiscono laute pensioni: Paolo Cirino Pomicino (Udeur): 1
anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per
corruzione per fondi neri Eni, Antonio Del Pennino (FI):2 mesi e 20 giorni patteggiati per
finanziamento illecito Enimont; 1 anno 8 mesi e 20 giorni, patteggiati per i finanziamenti illeciti
della metropolitana milanese, e di protagonisti di Tangentopoli, come Altissimo, Di Donato,
Pillitteri, La Ganga, De Lorenzo, Martelli, Tognoli. Senza dimenticare i falsi testimoni come
Formica, e i condannati ante Tangentopoli: Pietro Longo, Franco Nicolazzi e Mario Tanassi.
Pensiamo che negli Stati Uniti, all’unanimità, hanno deciso di negare la pensione ai parlamentari
condannati per corruzione, spergiuro e altri reati contro la pubblica amministrazione. «I politici
corrotti - ha spiegato il promotore della legge, Nancy Boyda - meritano condanne alla prigione,
non pensioni pagate dal contribuente».
Ogni anno tra Camera e Senato si spendono più di 200 milioni di euro per pensioni degli ex
parlamentari e la cifra è destinata solo a salire. Intervenire è un dovere!

lunedì 23 marzo 2009

Violenza carnale, un impreditore sammaritano rischia grosso.

Brutta storia a Santa maria Capua Vetere N. D. L. 52enne di Santa maria Capua Vetere , imprenditore nel ramo delle pulizie con la ditta Ambiente Italia che ha sede in via Martiri d'Ungheria, è stato arrestato al termine di un'operazione condotta dagli uomini del commissariato di polizia guidato da Arturo Compagnone . L'accusa è di violenza carnale, dopo la denuncia di una giovane di 21 anni, aggredita dall'uomo lo scorso febbraio.Ladonna, assistita dall'avvocato Raffaele Gaetano Crisileo, è stata, nel corso delle indagini subito avviate, sottoposta a più visite mediche, che hanno contribuito a confermare il quadro indiziario nei confronti del De Luca, oggi arrestato. L'indagato è assistito dall'avvocato Enrico Monaco.

Scandalo Eco 4, c'è una nuova ordinanza per Sergio Orsi e Raffaele Bidognetti. Il comunicato Stampa della Guardia di Finanza.


CASAL DI PRINCIPE (Caserta) - Questa mattina agenti della Guardia di Finanza (Tenenza di Mondragone) ha dato esecuzione a provvedimenti emessi dal G.i.p. di Napoli in data 16 marzo 2009, su richiesta della DDA di Napoli.
L’indagine, riguardante altre diverse persone, è sfociata nell’esecuzione di 2 ordinanze applicative delle misure cautelari personali e numerosi sequestri di beni e valori, per i delitti di truffa, ricettazione, estorsione ed attribuzione fittizia di beni, delitti aggravati dalla metodologia mafiosa dalla finalità di agevolare il clan dei “Casalesi”, la camorra della provincia di Caserta, la piu violenta di Italia.
L’esecuzione della misura personale ha riguardato Sergio ORSI e Raffaele BIDOGNETTI, già detenuti, nei cui confronti sono state elevate le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato; quanto al secondo, la ricettazione continuativa di proventi delittuosi e di estorsione.
L’imprenditore di Casal di Principe, già tratto in arresto lo scorso gennaio per la stipulazione di un patto sociale paritario con il clan.
Accordo tramite cui questi giungeva in breve alla creazione di un monopolio criminale, è stato arrestato per una condotta truffaldina concretizzata nella stipula di un contratto di noleggio per un numero modesto di veicoli (mezzi concessi a disposizione dal socio occulto Gaetano VASSALLO) tra le società “Eco 4” e “Flora Ambiente”, strutture sociali entrambe nella titolarità di fatto dei germani Orsi.
Negozio attraverso cui venivano indebitamente distratti fondi erariali corrispondenti al prezzo fissato unilateralmente per il noleggio, equivalenti all’astronomica somma di 631.490,15 euro per ciascun anno di efficacia del contratto; il tutto con l’aggravante di avere agito nonché allo scopo di agevolare l’associazione mafiosa.
BIDOGNETTI Raffaele veniva individuato come il capo pro-tempore del gruppo BIDOGNETTI cui veniva stabilmente destinata una somma di denaro ammontante a 10.000 euro mensili – somme provenienti dalla società “eco4” – provvista di denaro di origine delittuosa in quanto costituente una parte del profitto tratto dal clan a fronte degli accordi societari tra imprenditoria mafiosa e clan.
La Polizia Giudiziaria procedeva all’esecuzione dell’ordinanza di sequestro preventivo del G.i.p. di Napoli, provvedendo all’ablazione dei seguenti beni:
– la somma di 3.360.968,26 euro, equivalente al credito vantato dalla “flora ambiente” nei confronti della “eco4” per il nolo dei mezzi adibiti alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti, posta attiva illecita regolata in data 22 gennaio 2007 mediante la cessione alla “flora ambiente” di crediti vantati dalla “eco4” nei confronti dei Comuni di Castel Volturno, Vitulazio, Grazzanise e Bellona per i servizi resi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani;
– quote sociali e beni aziendali di tre aziende operanti nel setto dell’edilizia con sedi nell’area del casertano, risultate, all’esito dell’attività investigativa, tutte riconducibili ai fratelli ORSI Michele e Sergio e gestite attraverso fiduciari e “prestanome”.

Scandalo eco 4 ecco le condanne . Per Giuseppe Valente 5 anni di reclusione.


Monnezza e voti a Mondragone per l’Eco 4 c’è la prima sentenza dello stralcio con il rito alternativo emessa dal gip di Napoli Enrico Campoli Giunge in una giornata che ha visto la notificazione in carcere di un’altra ordinanza di custodia cautelare per Sergio Orsi e Raffaele Bidognetti. Ecco le pene inflitte con i relativi rinvii a giudizio e proscioglimenti Sono stati condannati Maria D’Agostino anni 3 mesi 2 , Claudio De Biasio Assolto, Giuseppe Diana anni 5, Vincenzo Filoso anni 1 mesi 11, Giuseppe Fragnoli anni 10 mesi 8, Giacomo Fragnoli anni 1 mesi 11, Augusto La Torre anni 4, Aniello Pignataro Anni 5 mesi 4 Sergio Orsi anni 3 mesi 2 Elsia Flora Orsi Assolta Ernesto Raio Assolto Giovanni Romano assolto Gennaro Sorrentino anni 6 . Giuseppe Valente anni 5 mesi 4. Rinviati a giudizio il 19 maggio 2009 davanti alla seconda sezione penale di Santa Maria Capua Vetere Salvatore Andreozzi, Pietro Buonocore Elvira Chiari Ugo Alfredo Conte Anna D’Agostino Amodio D’Agostino Pietro D’agostino Massimo De Francesco Mattia di Lorenzo Daniela Gnasso Antonietta Lucci Maria Rosaria Mercadante Salvatore Orabona Maria Rosaria Noioso Michele Pacifico Carlo Pantalena Vittorio Parrella Luigi Ponticeppi , Massimo Romano, Agostino Romano, Aldo Schiavone Giovanni Trapani. Sono stati prosciolti in sede di udienza preliminare Ilario Giovanni, Di Iorio Lorenzo – limitatamente al capo 15, per carenza di querela massimo Romano, Agostino Romano e massimo De Franccesco, in ordine al capo sub 20 (scambio di voto) estinto per prescrizione Carmine Tommassino , in ordine al capo sub 21, per carenza di querelaRaffaele Chianese ed Vittorio Afragola, in ordine al capo sub 23 (scambio di voto) per intervenuta prescrizione Raffaele Chianese, Beatrice Alessandra e Antonio Chianese in relazione al capo sub 24 (scambio di voto) per intervenuta prescrizione.

Omicidio Nicola Alemanni 4 ergastoli a Bidognetti padre e figlio Meccariello e De Vito. Assolto Cantone



Santa Maria Capua Vetere . Quattro ergastoli due assoluzioni di cui una piena , ma anche la richiesta di inviare gli atti alla procura per la partecipazione morale di Luigi Diana per l’omicidio di Nicola Alemanni. La prima corte di assise di Santa Maria Capua Vetere presidente Elvira Capecelatro ha emesso la sentenza dopo un anno di dibattimento. Il pubblico ministero Paolo di Sciuva della direzione distrettuale antimafia di Npaoli ha ottenuto ciò che si era prefissato quando il giorno della requisitoria chiese la pena massima per tutti gli imputati . Unico assolto ed anche scarcerato dalla prima corte di assise, se non era detenuto per altro, è stato Francesco Cantone. La corte per lui ha ritenuto di assolverlo dal tentato omicidio dell’avvocato Delio Iorio perché ben Azour il collaboratore di giustizia aveva dichiarato che il Cantone non era presente sul posto quando fu eseguito il tentativo di Omicidio. Assolto anche Francesco Bidognetti per lo stesso reato, mentre ha dichiarato la prescrizione per la detenzione delle armi.


CORTE DI ASSISE DI S. MARIA CAPUA VETERE
-PRIMA SEZIONE-
DISPOSITIVO DI SENTENZA
e/ Bidognetti Aniello ed altri

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO La Corte di Assise di S. Maria Capua Vetere, Prima Sezione,
Letti gli artt. 533 e 535 c.p.p. dichiara Bidognetti Aniello, Bidognetti Francesco, De Vito Luigi e Maccariello Raffaele colpevoli del delitto contestato nel decreto che dispone il giudizio al capo a), e, esclusa l'aggravante ex art. 112 c.p., li condanna ciascuno alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per mesi sei. Condanna, altresì, tutti gli imputati al pagamento, in solido, delle spese processuali, e, singolarmente, di quelle di sofferta custodia cautelare.
Letti gli artt. 29 e 32 c.p. dispone nei confronti di Bidognetti Francesco, Bidognetti Aniello, De Vito Luigi e Maccariello Raffaele l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e ne dichiara l'interdizione legale per la durata della pena e li dichiara, altresì, decaduti dalla patria potestà.
Letto l'art. 36 c.p., ordina la pubblicazione della sentenza per estratto mediante affissione nei Comuni di S.Maria C.V., Gasai di Principe e di ultima residenza degli imputati Bidognetti Aniello, Bidognetti Francesco, De Vito Luigi e Maccariello Raffaele; nonché per una sola volta sul quotidiano II Mattino, edizione di Casetta. Letto l'arti. 240 c.p.p., ordina la confisca per distruzione dei reperti in sequestro. Letto l'art. 531 c.p.p., dichiara non doversi procedere nei confronti di Bidognetti Francesco, Bidognetti Aniello, Cantone Francesco, De Vito Luigi e Maccariello Raffaele in ordine ai reati loro ascritti sub b) e d) perché estinti per prescrizione. Letto l'art. 530 c.p.p. assolve Bidognetti Francesco e Cantone Francesco per non aver commesso il fatto rispettivamente il primo dal reato di cui al capo c) ed il secondo da quello sub a) e ne ordina, fatti salvi altri titoli di detenzione, l'immediata scarcerazione in relazione a tali imputazioni e ordina, altresì, l'immediata scarcerazione, salvi gli altri titoli di detenzione, di tutti gli imputati in ordine ai reati contestati sub b) e d).
Letti gli artt. 544 e 304 e.p.p., fissa in giorni novanta il termine per il deposito della sentenza e dispone la sospensione per tale periodo della decorrenza dei termini di custodia cautelare nei confronti degli imputati detenuti.
Letto l'art. 207 e.p.p., dispone la trasmissione degli atti al P.M. sede per le valutazioni di competenza in ordine al delitto di cui al capo a) ascrivibile a Diana Luigi nella forma del concorso morale per le dichiarazioni rese all'udienza
dell'8\10\08.
S. Maria Capua Vetere, 23/3/09